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Michele Santoro Dacia Maraini: "Lui candidato? Perché non è una cosa positiva"

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Dopo Aldo Cazzullo è Dacia Maraini a smorzare gli entusiasmi di Michele Santoro. L'ex giornalista Rai ha annunciato la formazione con cui si presenterà alle Europee di giugno. La sua lista si chiamerà "Pace, terra e dignità". Una formazione pacifista e di sinistra, che non si oppone alle proposte di Pd, Movimento 5 Stelle e Sinistra Italiana, ma "aggiuntiva". Ed è proprio su quest'ultima definizione che storce il naso la scrittrice. Ospite de L'Aria Che Tira nella puntata di giovedì 15 febbraio su La7, la Maraini bacchetta un po' tutti i leader politici. Santoro compreso. "In generale - esordisce di fronte alla notizia data da David Parenzo - non è una cosa positiva, invece di unirsi ci si divide".

Per la poetessa, infatti, "un Paese che non ha dei valori condivisi, che sono basilari, non va avanti, non c'è democrazia. Ognuno fa il suo piccolo partito, c'è personalismo. La frammentazione porta poi ai conflitti". Insomma, "la frammentazione porta a una situazione guerresca e c'è questa terribile voglia di irrazionalismo". 

 

 

Già a Otto e Mezzo a frenare Santoro ci ha pensato la storica firma del Corriere della Sera. Cazzullo ha ammesso senza troppi giri di parole di temere "che in termini di percentuale di consensi la lista possa raccogliere poco, e lo dico con la stessa sincerità con la quale dico che sono un suo grande estimatore da sempre dal punto di vista professionale, sin dai tempi di Samarcanda". Il motivo a suo dire è chiaro: "Non vedo un grande spazio politico nel quale inserirsi".

 

Qui l'intervento di Dacia Maraini su Santoro a L'Aria Che Tira

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