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Prima di domani, Rita Dalla Chiesa: "Berlusconi lo diceva sempre". La verità su Putin e guerra

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"Non sono uomini forti, non sono uomini che vincono". Rita Dalla Chiesa, deputata di Forza Italia ed ex amatissima conduttrice di Forum, guarda con angoscia a quanto sta accadendo in Russia e Ucraina, soprattutto alla luce dell'attentato sanguinoso a Mosca di venerdì scorso. 

Una strage, quella Crocus City Hall, rivendicata dall'Isis-K ma che il Cremlino continua, ogni giorno di più, a legare a responsabilità dell'Ucraina (spesso allargando il campo all'intelligence di Usa e Gran Bretagna) minacciando così una sorta di "rappresaglia finale" contro Kiev. "Posso tradurre? Zelensky va ucciso", aveva sintetizzato qualche giorno fa Paolo Mieli con formula brutale ma efficace.

 

 

 

"Berlusconi lo diceva: la guerra è la follia delle follie - riflette la Dalla Chiesa ospite di Bianca Berlinguer a Prima di domani, su Rete 4 -. La gente conviverebbe pacificamente, ma ci sono uomini talmente pazzi... La guerra dovrebbe essere abolita. Gli uomini che parlano di aerei e munizioni, di far del male ai popoli sono uomini deboli".

 

 

 

Secondo il generale Vincenzo Camporini, ex capo di stato maggiore dell'Aeronautica militare oggi responsabile difesa e sicurezza di Azione, il partito fondato e diretto da Carlo Calenda, "c'è la necessità per il Cremlino, per Putin, di indirizzare la rabbia del popolo russo verso l'Ucraina, molte ipotesi circa una nuova ondata di reclutamenti, una nuova mobilitazione".

 

 

 

Vittorio Sgarbi, però, è critico con la gestione di Kiev: "Zelensky cerca di coinvolgere fin dal primo giorno la Nato ritenendo che la guerra non sia contro di lui ma contro l'Europa, ma se Putin fosse così idiota da fare la guerra al mondo non sarebbe quello che abbiamo considerato per tanto tempo uno statista intelligente, sarebbe un puro cretino". 

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