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Che tempo che fa, Fazio processa Meloni su Scurati: "Io e Littizzetto ritenuti incompatibili"

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"Voi sapete dal primo giorno che, nonostante io e Luciana siamo stati ritenuti incompatibili, io faccio il tifo per la Rai. Spero con tutto il cuore in un futuro diverso dal clima di queste ore, perché c'è la possibilità di crearlo".

Fabio Fazio inizia così a Che tempo che fa, sul Nove, lo spazio dedicato all'attualità politica e tutto incentrato sul caso di Antonio Scurati. Lo scrittore sabato sera non ha partecipato a Che sarà, su Rai 3, dove avrebbe dovuto leggere un suo testo sul 25 aprile. Pd e Movimento 5 Stelle hanno parlato di censura, viale Mazzini ha replicato precisando che alla base della mancata partecipazione ci siano state solo motivazioni economiche. Fazio, da perfetto tele-martire, ha imbastito un parterre di ospiti con cui di fatto "processare" Giorgia Meloni e il governo.

 

 

 

Comincia proprio il padrone di casa: "La cosa abbastanza sorprendente è che nel 2024 non siamo ancora d'accordo su valori che dovrebbero essere fondativi e assodati, non si dovrebbe neanche più parlarne. L'antifascismo, festeggiare il 25 aprile, la libertà di essere qui a parlare, consentire di quelli che la pensano in modo diverso di parlare lo stesso. Perfino che il servizio pubblico dovrebbe essere di tutti. Voi sapete dal primo giorno, nonostante io e Luciana (Luciana Littizzetto, ndr) siamo stati ritenuti incompatibili, che io faccio il tifo per la Rai. Spero con tutto il cuore in un futuro diverso dal clima di queste ore, perché c'è la possibilità di crearlo".

 

 

 

Segue Massimo Giannini, editorialista di Repubblica: "Io questa feroce gioia con cui ci si accanisce contro il dissenso, a più livelli, non l'avevo mai vista. Ci metto dentro tutti i livelli, dai manganelli in piazza agli intellettuali". E via l'elenco: Scurati, ovviamente, e poi Roberto Saviano, seduto accanto a lui, "Canfora, Michela Murgia additata al pubblico ludibrio perfino da morta. Per questo non riesco a sorridere, c'è da piangere per quello che sta succedendo".

 

 

 

E se Saviano assicura che l'obiettivo del governo è "fermarmi, bloccarmi", Alessandro De Angelis di HuffingonPost Italia aggiunge: "Sulla parola antifascismo sono come i toni della corrida quando vedono u n drappo rosso, non ce la fanno. Meloni ha fondato la sua storia sulla rivendicazione di una estraneità a quelle culture che hanno fondato il patto repubblicano. Non significa che ci sia il fascismo oggi, ma lei evoca sentimenti antichi. Poi quando fai la monarchia, poi in Rai trovi chi è più realista del re". 

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