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Fassino formalmente indagato per furto: "L'ipotesi del ritiro della denuncia"

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Ora è formalmente indagato per furto, Piero Fassino. Ma la società che gestisce il Duty Free dell'aeroporto di Fiumicino, il negozio dove l'onorevole del Pd è sospettato di aver prelevato un profumo in tre circostanze distinte, potrebbe sempre fare un passo indietro e ritirare la denuncia, a fronte del fatto che l'ex segretario dei Democratici di sinistra ha sempre manifestato la volontà di pagare, una volta "colto in flagrante". 

L'indagine sul suo conto, nata dopo l'ultimo episodio del 15 aprile, quando l'ex sindaco di Torino è stato fermato dai vigilantes con un flacone di Chanel Chance del valore di 130 euro, è però pesante perché riunisce le testimonianze di dipendenti e sicurezza del Duty Free 25 del Terminal 1 di Fiumicino. Nella informativa depositata da Polaria alla Procura di Civitavecchia spunta un primo fatto contestato, avvenuto poco prima di Natale.

 

 

 

A parlare è una delle commesse del negozio: "Ho visto il politico entrare nel nostro negozio e l'ho riconosciuto. Poco dopo, con mia sorpresa, ho visto che nascondeva uno Chanel Chance dentro al suo trolley. Ero a disagio ma l'ho avvicinato e gli ho chiesto se aveva bisogno di aiuto. Quella è stata la prima volta, poi sono arrivate le altre due". Fassino avrebbe risposto: "Sto andando a pagare, mi indica le casse?". Poi è andato via

 

 

 

La seconda occasione avviene dopo pochi mesi: "Il 27 marzo quando l'ho visto entrare di nuovo da noi ho pensato 'Vuoi vedere che succede di nuovo?' - ha fatto mettere nero su bianco la stessa commessa - Ero con una collega. Lei è andata a chiamare la sicurezza, io l'ho seguito. Il profumo lo aveva messo in tasca, sempre uno Chanel Chance". 

 

 

 

Si arriva così al 15 aprile, con la ricostruzione del vigilantes che ha fermato Fassino: "Abbiamo chiamato la polizia e gli investigatori lo hanno identificato. Non ci ha detto nulla. Non ha reagito con frasi come 'Lei non sa chi sono io', ha solo tentato di pagare". Agli atti anche i video delle telecamere di sicurezza che hanno ripreso i gesti di Fassino, con l'ultimo che smentirebbe l'autodifesa dell'onorevole. Il deputato dem nelle prossime settimane potrebbe essere ascoltato in Procura.

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