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Quarta Repubblica, rissa Vannacci-Zan: "Lei non rappresenta la normalità", "Lo diceva anche Hitler"

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A Quarta Repubblica, talk di approfondimento politico e sociale di Rete 4, condotto da Nicola Porro tutti i lunedì sera, c’è stato un Roberto Vannacci a 360°. Il generale è candidato della Lega alle prossime elezioni al Parlamento europeo e, in merito alle proteste sempre più numerose nelle università di mezzo mondo in sostegno di Gaza, non si sente preoccupato e ha derubricato il tutto colorando queste rimostranze con il colore politico delle sinistre: “Le bandiere palestinesi vengono fuori in tutte le manifestazioni di sinistra. Non sono impaurito ma sottolineo che sono delle minoranze che manifestano che sono molto chiassose ma non rappresentano il senso comune”.

Poi, vista la presenza in studio anche di Alessandro Zan, candidato anche lui alle europee e, per giunta, nello stesso collegio di Vannacci (ma ovviamente con il Pd), il confronto si è spostato sul tema dei diritti alla comunità Lgbtq+ e sull’omosessualità, con tutte le differenze di questo mondo possibili tra i due contendenti. Vannacci dice: “Le diversità sono il motore dell’universo, le più grandi conquiste sono state date dalle differenze, però non ci dica che omosessuali si nasce perché non è vero. Non ho mai ritrattato nulla di ciò che ha scritto. Lei Zan che è un omosessuale, non rappresenta la normalità per un fatto statistico. Ciò che non è normale non rientra nella norma per un fatto statistico, se io dicessi che gli omosessuali sono eccezionali sarebbe la stessa cosa”.

 

La risposta di Zan non si fa attendere: “Il dissenso è una delle risorse che dobbiamo coltivare in democrazia mentre vedo un Vannacci che fa la vittima. Inviterei il generale a difendere le sue opinioni e a non fare marcia indietro. Anche Hitler diceva che gli omosessuali non sono normali. Penso che stia infangando l’onore delle forze armate. Si rende conto degli effetti nefasti che possono provocare le sue parole?”. E lo scontro contina.

 

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