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Claudio Cecchetto, che bordate a Max Pezzali: "Il più irriconoscente"

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"La gratitudine per lui è un optional". È un Claudio Cecchetto al vetriolo quello che ha parlato al Corriere della Sera. Un'intervista a 360 gradi su tutta la sua lunga e variegata carriera. Il produttore, talent scout, dj e conduttore radio e tv ha parlato di molte sue "scoperte": da Fiorello a Sabrina Salerno, da Amadeus a Max Pezzali.

Proprio nei confronti del front man degli 883, Cecchetto non ci è andato giù leggero. "Di tutti i miei è stato il più irriconoscente, in questo almeno è il numero 1" ha detto il produttore che contribuì a lanciare il gruppo cult degli anni '90 in Italia. Come se non bastasse, Cecchetto ha poi rincarato la dosa: "La riconoscenza è sintomo di intelligenza. Non bisogna avere paura di ammettere che il tuo successo è dipeso da un altro, vieni apprezzato di più".

 

Se il rapporto con il cantante di Pavia sembra irrimediabilmente compromesso, tutt'altro si può dire di quello con Jovanotti. Ancora impresso nella sua mente il momento in cui ascoltò i suoi primi pezzi: "Il mio collaboratore mi disse: 'È una pertica che non vale nulla'. Ma quando vidi la registrazione feci un salto. Lo chiamai con voce da boss: 'È l’occasione della vita, vieni con me'. Bluffavo. Ma lui, intimorito, accettò".

 

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