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Prima di domani, Rita Dalla Chiesa: "G7 un successo della Meloni, cosa trovo sbagliato"

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Al termine del secondo giorno del G7 a Borgo Egnazia, con la polemica sull'aborto innescata da Emmanuel Macron, a Prima di domani su Rete 4 Bianca Berlinguer parla proprio dei temi etici e delle loro ricadute politiche, non solo sul vertice internazionale organizzato dal governo italiano in Puglia. 

"Questo G7 è un grande successo per Giorgia Meloni - taglia corto Rita Dalla Chiesa, in collegamento -, in questo momento è la donna che ha maggiori possibilità di parlare, di agire, di essere vista. E' vista in tutto il mondo, perché parlare di insuccesso di un G7. Questo lo trovo sbagliato, come trovo sbagliato il fatto di sottolineare che non ci sia la parola 'aborto'. Noi sappiamo benissimo che la legge non verrà toccata nel modo più assoluto, è stato detto e ripetuto mille volte. Quindi non capisco perché attaccarsi a questo quando tutti dicono che non verrà minimamente toccato niente".

 

 

 

"Dal primo giorno, dall'insediamento di questo governo - è di parere opposto la giornalista Valentina Petrini -, pezzi consistenti di questa maggioranza hanno fatto azioni politiche mirate a toccare il diritto all'aborto. Penso a Gasparri, che come a ogni inizio di legislatura ripropone il suo disegno di legge per riconoscere l'identità del nascituro. O penso ai parlamentari di Fratelli d'Italia che hanno proposto disegni di legge per prevedere la sepoltura del feto abortito anche senza il consenso dei genitori. E penso comunque che ci siano spinte molto forti contro i diritti civili in generale dalla parte più identitaria della destra". "No, non sono d'accordo", protesta a distanza la Dalla Chiesa. 

 

 

 

"Essendo io fuori dal coro e cattolico, mi piacerebbe un G7 in cui si parli anche dei diritti dei bambini a nascere - è la 'provocazione' di Mario Giordano -. Non credo tra l'altro che il G7 abbia alcun potere di modifica, si tratta di una pura questione di principio. Questa partita è stata giocata da Macron e dagli Stati Uniti sostanzialmente per ragioni elettorali e questo dà l'idea del G7. Dal punto di vista dell'immagine è un successo della Meloni ma io ho smesso di credere al G7 come ho smesso di credere a Babbo Natale".

 

 

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