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Stasera Italia, Senaldi inchioda Fratoianni e Bonelli sulla Salis: "Non mi fa piacere"

Roberto Tortora
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La vicenda di Ilaria Salis ha avuto il suo epilogo. O, almeno, la sua temporanea risoluzione, perché la battaglia è ben lontana dall’essere vinta. Dopo oltre 16 mesi di arresto in Ungheria e detenzione, prima in un carcere di Budapest, poi ai domiciliari, Ilaria Salis infatti ha finalmente fatto ritorno a casa, a Monza.

Liberata in virtù della sua fresca elezione al Parlamento europeo, nelle liste di Alleanza, Verdi e Sinistra. Riemerge, però, un’altra vicenda, quella di Aler Milano, che ha accusato la Salis per l'occupazione abusiva di un alloggio di via Giosuè Borsi 14 pretende da lei la riscossione di un credito da 90mila euro. Se ne parla a Stasera Italia, la striscia di approfondimento di cronaca e attualità di Rete4, condotta da Sabrina Scampini. 

 

 

 

Subito attacca il condirettore di Libero, Pietro Senaldi, che rimprovera il partito della Salis e l’onorevole Benedetta Scuderi di sminuire la vicenda debitoria con Aler: “Lei difende un parlamentare accusato di non aver pagato 90mila euro di affitto ad Aler, dicendo ‘bah, non mi sono interessata della cosa’. Beh si interessi, si interessi, perché non mi sembra una cosa marginale, si interessi e le chieda di pagare nel caso ci sia il debito. Vedo molto più politico il processo a Toti, soprattutto leggendo le motivazioni con cui è in carcere agli arresti domiciliari. Quello alla Salis non è un processo politico, lei è accusata di reati politici. Lei è accusata di reati molto gravi in Ungheria, non mi fa piacere che sia usato questo escamotage elettorale perché sfugga alla giustizia”.

 

 

 

Questa, invece, la replica della Scuderi: "Non sono d'accordo che la sua candidatura non abbia una valenza politica, noi come lista abbiamo detto di no a quella che è diventata l'Ungheria di Orban, una nazione che non ha più uno Stato di diritto, non ha più un principio di proporzionalità. Quando una persona che è accusata delle stesse cose dell'onorevole Salis ha avuto il mandato di arresto europeo dall'Ungheria, il giudice italiano ha detto che non è accettabile, perché non c'è il rispetto del principio di proporzionalità. Il nostro è un gesto politico che portiamo al parlamento europeo, per compiere una battaglia per tutelare la nostra democrazia”.

 

 

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