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Maria Rosaria Boccia, l'ultima sparata: "I media hanno avuto l'ordine di distruggermi"

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Ancora lei. Ancora Maria Rosaria Boccia. Ancora un tentativo di continuare a cavalcare l'onda mediatica che, forse, ora sta iniziando ad abbassarsi. E ancora una volta, l'influencer 41enne già costata la poltrona a Gennaro Sangiuliano, sceglie Instagram per dire la sua, per dare in pasto al web e a tutta Italia i suoi messaggi minacciosi, per accusare, mandare segnali. E per spararla grossissima.

Dopo la bagarre della vigilia, innescata dal suo forfait all'ultimo a È sempre cartabianca, il programma condotto da Bianca Berlinguer su Rete 4, ecco che la Boccia spara: "Ho già fornito le prove che ero stata nominata consigliera. Quindi, invece di spostare l’attenzione mediatica sulla mia vita privata, che non importa a nessuno, vediamo chi ha detto bugie e chi non ha svolto bene il proprio lavoro: il Ministro, il gabinetto, la segretaria del Ministro, l’ufficio stampa, ecc". Insomma, ora si lamenta per il fatto che la sua vita privata è stata "attenzionata" dai media. E ci si chiede, francamente, cosa potesse aspettarsi.

"La domanda è sempre la stessa: come è stato possibile che un decreto di nomina sia stato strappato senza lasciare traccia? E qual è il motivo?", riprende con una domanda la Boccia. Domanda a cui seguono molteplici altre domande in cui ipotizza la ragioni che potrebbero esserci dietro lo sfumare della nomina.

Dunque, rivolgendosi ancora una volta a Sangiuliano: "Vorrei sottolineare che il primo a inviare una lettera al quotidiano La Stampa è stato il Ministro, e io, non avendo altri mezzi, ho risposto attraverso i miei canali social. Poi il Ministro ha rilasciato un’intervista al quotidiano, e io ho risposto sullo stesso giornale. In seguito, il Ministro ha rilasciato un’intervista di 17 minuti al TG1, usando il servizio pubblico per un affare personale, e io ho accettato un’intervista su La7", fa i conti col bilancino Boccia.

"I tempi e i modi - afferma con tono quasi solenne - li ha sempre dettati lui. Io non ho mai usato l’ingiustizia subita per ottenere popolarità, ho solo risposto per difendermi. Ora è chiaro a tutti che stampa e televisione hanno avuto il compito di distruggermi denigrandomi. Per questo, da ora in poi, confermerò tutto il male sulla mia vita privata, ma non permetterò che si sposti l’attenzione dalla verità su un decreto ministeriale stracciato", conclude Maria Rosaria Boccia. 

E a far rumore, a far discutere, è soprattutto il passaggio su "stampa e televisione" che avrebbero avuto il compito di distruggerla. Una versione che stride, clamorosamente, con la realtà dei fatti. Si pensi ai tappeti rossi srotolati prima alla redazione de La Stampa e a In Onda poi. E si pensi soprattutto a come la signora sia assurta a una sorta di "bocca della verità" per il panorama mediatico progressista: portata in palmo di mano, mai messa in discussione. E basterebbe dare una letta ai titoli più freschi su questa vicenda, quelli proposti da Repubblica e Stampa oggi, per capire ciò di cui stiamo parlando...

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Un post condiviso da Maria Rosaria Boccia (@mariarosariabocciaofficial)

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