Gli Stati Uniti votano e l'Italia, così come il resto del Mondo, sta a guardare. In qualche caso, con il groppo in gola e il cuore in subbuglio. A sinistra sono convinti che una vittoria di Donald Trump equivalga alla fine della democrazia in America, forse addirittura alla fine dell'Europa. Chi invece crede nell'ex presidente e candidato repubblicano vede il vero pericolo in Kamala Harris, che negli ultimi 4 anni da vice di Joe Biden è stata come minimo impalpabile. Non può essere lei, insomma, la leader della prima potenza mondiale.
Ospite di Bianca Berlinguer a E' sempre CartaBianca, su Rete 4, nella notte elettorale, Paolo Del Debbio è molto più scettico su entrambi.
Alan Friedman, ecco come ha reagito all'ultimo sondaggio su Donald Trump
Trump, scrive Aldo Cazzullo sul Corriere, «si muove e parla come Hannibal Lecter», il cannibale del “S..."Trump o Harris? Non mi piace nessuno dei due, li ritengo personalità scarse, chiunque vincerà non avrà autorevolezza, forza e personalità per metter mano ai grandi problemi del mondo. Spero di sbagliarmi ma la vedo così adesso". Insomma, è l'analisi del conduttore di 4 di Sera e Dritto e rovescio, il problema non sono solo i candidati ma forse un Paese e un elettorato mai così divisi, che a cascata tolgono potere al loro futuro commander in chief.
Trump-Harris, la posizione di Vittorio Sgarbi: "Una visione contro un fumetto"
"Kamala Harris ha una visione e una posizione in cui ci sono idee, proposte, sostanza": Vittorio Sgarbi lo ha ...E sempre Bianca Berlinguer manda in onda un interessante sondaggio dell'Economist sui cosiddetti swing states, gli stati "ballerini" che decideranno l'esito del voto. La Harris risulta in vantaggio in Michigan (50,8%), Pennsylvania (50,2%) e Wisconsin (50,6%), mentre Trump la spunterebbe in Arizona (51%), Georgia (50,3%) e North Carolina (50,4%), con il Nevada in perfetta parità. Resta in ogni caso lo scarto minimo in tutte queste sfide che rende virtualmente impronosticabile il risultato finale.