Dan Lenard: 500 miglia in solitaria in barca a vela per ripulire i mari dalla plastica

L'iniziativa del designer di superyacht, sloveno ma italiano d'adozione: 7 giorni e 7 notti nelle acque croate
giovedì 3 aprile 2025
Dan Lenard: 500 miglia in solitaria in barca a vela per ripulire i mari dalla plastica
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Dan Lenard, 57 anni, è sloveno, ma quando non è per mare a navigare, vive tra Treviso. E' molto legato all'Italia e parla un ottimo italiano, visto che una delle due nonne era di Trieste. Chi ama le barche di lusso e chi può permettersele, il suo nome lo conosce bene.  E' infatti uno dei designer di superyacht più famosi al mondo. Progetta barche di lusso amate dai pochissimi che possono comprarsele o almeno affittarle, visto che costano spesso diverse centinaia di migliaia di euro.

Oltre che un designer internazionale (è co-fondatore e direttore del design di Studio Nuvolari Lenard), Lenard è un vero marinaio ed un grande atleta. Nel 2019 attraversato l'Oceano Atlantico su una barca a vela di soli 10 metri senza strumenti tecnologici e tra poco, nel giugno di quest'anno proverà a battere un record inserito nel Guinness dei Primati. 

Proverà infatti a compiere la navigazione in solitaria più lunga di sempre, senza assistenza e senza sosta. Salirà sulla sua imbarcazione da solo, per navigare per 500 miglia,. Navigherà per circa 7 giorni e 7 notti, dormendo solo per qualche minuti al giorno (con la tecnica dei microsonni). Userà una piccola barca a vela, un dinghy lungo appena 4,21 metri (precedentemente nota come Laser Standard). Il tentativo di record sarà poi ad emissioni zero e non verranno utilizzate plastiche monouso. 

Perché come tutte le sue imprese, anche questo nuovo tentatitvo di record di Lenard non ha solo un valore sportivo. L’obiettivo di questo professionista del design è porre attenzione dell'opinione pubblica sui gravi problemi del mare. Per la precisione, la gravità della situazione per la presenza di plastiche e microplastiche in mari e oceani. «Chi come me naviga sa che mari ed oceani sono pieni di plastiche e microplastiche», spiega Lenard.

Dan Lenard, non si parla già abbastanza di questo tema, l'iquinamento dei mari? 
«Non credo lo si faccia sempre nel modo giusto. Le plastiche nei mari non solo inquinano: indeboliscono la capacità degli oceani di assorbire CO₂ e quindi compromettono la principale produzione di ossigeno del pianeta. Dobbiamo darci da fare».
A proposito di CO₂, senz'altro stiamo andando nella giusta direzione, provando a ridurre le emissioni.
«Ridurre le emissioni di CO₂, se i mari si riempiono di plastiche, non può bastare. Anzi, credo vada sottolineato che navigare senza plastiche monouso è possibile. Quello che faccio lo dimostra. Non sono poi da demonizzare neanche i più sofisticati yacht a motore, perché ogni dettaglio di quelle imbarcazioni è curato per non inquinare. Il primo nemico del mare, lo ripeto, è la plastica». 
Dove si svolgerà il suo tentativo di record di navigazione in solitaria?  
«Nel mare Adriatico, probabilmente nel mare della Croazia. Chiunque potrà seguirmi online, darò aggiornamenti continui. Non solo, chi naviga con la sua barca in zona potrà avvicinarsi per percorrere qualche miglio insieme a me. In mare non si è mai davvero soli».
Lei progetta soprattutto barche a motore, ma preferisce navigare a vela. 
«Se gli alieni dovessero sbarcare con le loro astronavi sulla terra, non sarebbero stupiti dall’intelligenza artificiale o dai nostri razzi. Sarebbero le biciclette a farli sorridere. E ancora di più, le barche a vela, con cui sfruttiamo il vento, non i muscoli. L’uomo, con la vela, ha scoperto tutti i continenti e altre civiltà. Le barche a vela sono il mezzo di trasporto perfetto».
Lei ha creato una fondazione, Vela Code, per raccontare i problemi del mare e la bellezza di navigare a vela. Anche in questo caso fa tutto da solo?  
 «Assolutamente no. Con me c'è un team in cui credo molto. C'è il giornalista argentino Eugenio Lattanzio, CEO della fondazione e grande esperto di yachting. E' fondamentale poi il contributo di Francesco Andrisani, che cura la comunicazione e si occupa di ricerca partner e sponsor. Grazie anche a loro, l’obiettivo di far diventare la vela sempre più ‘cool’ non è irraggiungibile… Così come smetterla di usare plastiche monouso, prima di tutto in barca».