Aveva preso in giro tutti, soprattutto i più fragili. Ora si è beccato una condanna a 2 anni e 8 mesi di reclusione e il giudice, inoltre, ha dato anche 1 anno e 4 mesi al fratello, accusato di concorso in esercizio abusivo della professione medica. Stiamo parlando di Adriano e Roberto Panzironi, il primo di questi definito “guru delle diete”, ma in realtà un bel ciarlatano. La Procura di Roma ha accolto le richieste del pm, secondo cui Panzironi “ha esercitato abusivamente la professione medica nei confronti di una numerosa platea di ascoltatori di una trasmissione televisiva”.
Per il capo di imputazione l'uomo “somministrava, anche in forma personalizzata, a seguito di successivi contatti intrapresi attraverso operatori di call center e di interlocuzioni con singoli utenti tramite Facebook, particolareggiate indicazioni sul regime alimentare e programmi e metodi di nutrizione, scientificamente qualificabili in termini di dieta, prescrivendo l'assunzione di integratori alimentari da lui stesso commercializzati online”. Integratori spacciati come unguenti magici e invece giudicati dagli esperti di “potenziale nocività se assimilati senza controllo medico”. Come se non bastasse, alla ciarlataneria televisiva si aggiungeva anche la promozione di un libro dal titolo eloquente: “Vivere 120 anni”.
Una vicenda stucchevole. Nel procedimento si sono costituti parte civile gli ordini provinciali dei medici di Roma, Venezia, Napoli e Milano. Parte lesa anche l'ordine dei giornalisti del Lazio. In tutto ciò, l’arroganza di Panzironi non conosce pausa e questo è ciò che scrive sul suo profilo Facebook dopo l’emissione del verdetto: “Cari amici appena comunicata sentenza. Come mi aspettavo il giudice ha confermato la condanna a 2 anni e 8 mesi di reclusione. Ne parleremo stasera in diretta sul canale 220 del digitale terrestre durante lo speciale che avrà inizio alle 21”. Già nel 2018 l’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) aveva sanzionato la società “Life 120 Italia S.r.l.s.” per oltre 500 mila euro, accusandola di diffondere informazioni ingannevoli sulle caratteristiche degli integratori alimentari venduti attraverso trasmissioni televisive che, millantando contenuti informativi, nascondevano in realtà le vere finalità commerciali.