Gentili Fedez, Fabri Fibra, Guè, Marracash, Salmo, Sfera Ebbasta, J -Ax, Emis Killa, Lazza, Tony Effe (e tanti, tanti altri, diversi per età, stile, caratteristiche musicali), come si dice in questi casi, vengo da voi in amicizia e con spirito assolutamente positivo. Non conosco i vostri orientamenti culturali e politici, rispetto per principio le vostre differenti sensibilità (qualunque esse siano), ma vi scrivo perché oggettivamente rappresentate i volti e le voci più note del rap italiano (insieme a molti altri vostri talenti e abilità, musicali e non).
Ecco, c’è un vostro collega, un rapper, che in queste ore se la passa molto male. È un artista e soprattutto un ragazzo iraniano di nome Toomaj Salehi. La sua storia e il suo coraggio fanno piangere di commozione chiunque abbia il cuore (e il cervello) al posto giusto. Da quanto se ne sa, non è affatto un ammiratore di Donald Trump, anzi. Ma è uno dei più determinati oppositori del regime teocratico che opprime l’Iran in modo violento e spietato dal 1979. Già negli anni scorsi fu arrestato e fatto oggetto di una condanna a morte, poi evitata grazie a una mobilitazione internazionale. È divenuto il portavoce del dissenso contro il regime, che lo teme e lo detesta proprio perché dà corpo ai sentimenti di milioni di ragazze e ragazzi. Nei giorni scorsi è stato nuovamente fermato, interrogato e minacciato, poi forse rilasciato, ma nessuno conosce esattamente la sua situazione attuale.
Khomeini, così l'ayatollah ha spezzato il legame tra ebrei e Persia
I legami tra Israele e la Persia, attuale Iran, risalgono a 2.700 anni fa e sono ininterrotti. Gli ebrei c’erano, ...Quello che sappiamo, però, è che, nel collasso generalizzato del regime, l’unica cosa che ancora funziona in Iran è la macchina della repressione. Arresti a raffica. Torture per estorcere false confessioni. Esecuzioni sommarie. Diritti processuali degli accusati calpestati e travolti. Accuse generiche e in fotocopia - contro i dissidenti - di essere nientemeno che agenti del Mossad. Il che offre ai pasdaran la scusa per eliminare molte persone e per tentare di presentarle all’opinione pubblica come traditori.
Il vostro coraggioso collega si batte contro tutto ciò. E, come sapete, in tutto questo tempo ha dato voce anche al movimento “Donne, Vita, Libertà” sorto dopo le innumerevoli violenze contro ragazze accusate solo di protestare, o magari perfino di indossare il velo in modo inappropriato e incompleto. Ecco perché vi ho scritto. Sarebbe molto bello, indipendentemente dalle vostre opinioni politiche, se diceste una parola forte a suo sostegno. Questo ragazzo rischia la pelle per mano di un clero fanatico e spietato. La voce di ognuno di voi può essere utile a evitare il peggio: che, nel suo caso, è il silenzio. Quel silenzio che anticipa e favorisce le violenze contro i dissidenti.
Dritto e Rovescio, il ragazzo iraniano spazza via la sinistra: "Io sono contento"
«C’è la possibilità reale che l’80% della popolazione, dell’opposizione iraniana p...Dopo di che, e in questo caso non mi rivolgo a voi, cari rapper, c’è da inviare un messaggio - ma con tutt’altro tono, assai meno rispettoso di quello che sto usando per scrivervi - verso la solita compagnia di giro di artisti “impegnati”, di firmatori e firmatari professionali di appelli, di manifestanti a gettone, di indignati in servizio permanente effettivo. Tutti quelli che, in Italia, ci descrivono la “democrazia in pericolo” (mentre stanno sempre in tv), la presunta “svolta autoritaria in atto” (mentre loro, come topoloni nel formaggio, rimbalzano da una piattaforma all’altra, da un canale all’altro, e soprattutto da un contratto all’altro). Questa compagnia rossa-rosé-fucsia è sempre pronta a sparacchiare “contro le destre” (italiane o straniere che siano), ma una parolina contro il regime degli ayatollah non riesce nemmeno a balbettarla. Quelli eliminano o torturano dissidenti, segregano le donne, perseguitano gli omosessuali. Ma i nostri campioncini progressisti, chicchissimi e furbissimi, non spiccicano nemmeno una sillaba su questi temi. Cari rapper, fatelo voi a voce alta anche per loro, visto che non ne hanno il coraggio.