«Io non voglio che ritirino le querele contro di me, io voglio vincere sul campo, non per assenza di giocatori. Però vorrei che se un politico denuncia un giornalista, sapendo che quello che il giornalista ha detto è vero, poi paghi. E paghi anche salato».
Sigfrido Ranucci, autore e conduttore della trasmissione d’inchiesta Report (che riprenderà stasera la stagione 2025/2026) ringrazia per la solidarietà ricevuta dopo l’attentato a notte tra il 16 e il 17 ottobre scorso, ma preferisce che l’attenzione mediatica venga indirizzata sulle norme a tutela della libertà di stampa.
Ranucci scende in campo: è la star del corteo di Landini
Scende dal palco Francesca Albanese (conseguenza della tregua a Gaza imposta da Donald Trump), sale Sigfrido Ranucc...Precisa, pero, che la scelta di accettare l’invito di intervenire all’assemblea generale dell’Associazione nazionale magistrati (Anm), non è studiata. Solo una coincidenza. Ma rappresenta l’occasione per riportare l’attenzione su alcuni provvedimenti di stretta attualità. «Sono qui», spiega Ranucci applauditissimo da una platea solitamente sobria, «perché mi hanno invitato e sono venuto perché credo che sia importante in questo momento mandare un messaggio alla all’Associazione nazionale dei magistrati». Entra a gamba tesa nel dibattito che sta più a cuore ai magistrati”. Non lesinando critiche alle toghe: «Secondo me l’Associazione nazionale dei magistrati deve cominciare a ragionare in maniera meno correntizia: è un vizio politico quello delle correnti e il cittadino deve recuperare fiducia nella magistratura».
Ai colleghi giornalisti che a margine dell’Assemblea gli chiedono voterà al referendum ammette placidamente: «Io sono contrario alla separazione delle carriere perché in tutti i Paesi dove c’è la separazione delle carriere, il pm poi alla fine è sottoposto al potere politico. Noi abbiamo bisogno di poteri divisi che si facciano da contrappeso e solo così si può far funzionare la macchina democratica».
FdI contro Ranucci: "Una bizzarra ricostruzione", mister Report inchiodato
Anche Fratelli d'Italia interviene nella contesa tra Sigfrido Ranucci e il Garante della Privacy. E lo fa con parole...La giornata pubblica del conduttore Rai era iniziata con un intervento da remoto alla manifestazione della Cgil che si è tenuta ieri a Piazza San Giovanni a Roma. Certo ci tiene a ringraziare «il sindacato per aver messo in agenda il tema della libertà di stampa. Non è una parola vuota ma un valore vicino alle esigenze della gente». Poi alla platea grillina in un altro collegamento perla manifestazione “Libertà di stampa”, ha voluto ricordare l’importanza del ruolo del giornalismo. Bisogna continuare a «raccontare perché sei milioni di italiani non si sono curati, perché gli alunni disabili non hanno assistenza, perché 6 milioni di persone vivono sulla soglia di povertà».
Ecco l’informazione serve «a spiegare i motivi per cui accadono certe cose e come vengono commessi i reati, compresi i 50mila contro l’ambiente». La libertà di stampa illumina «le zone oscure dove si soffoca la democrazia, coltivare la memoria e difendere il giudizio critico, che rischia di essere consegnato all’oblio di Stato». Dal dopoguerra in poi «30 giornalisti italiani sono stati uccisi per aver raccontato terrorismo e criminalità». E oggi «270 colleghi vivono sotto tutela e 26 sotto scorta». Non a caso Alessandra Costante, segretaria del sindacato dei giornalisti (Fnsi), ha ricordato che «l’attentato a Sigfrido Ranucci riporta indietro di decenni l’orologio della democrazia in Italia». E «perché ci sia davvero libertà di stampa» bisogna approvare le norme contro le «querele temerarie». Querele che provano a «mettere il bavaglio ai giornalisti». Nei giorni scorsi il Garante della privacy ha comminato a Report una mega-multa da 150mila euro per la messa in onda di alcune intercettazioni sul caso di Gennaro Sangiuliano in cui l’allora ministro parlava con la moglie.

