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Famiglia nel bosco, Luca Ricolfi stronca i giudici: "Una incredibile forzatura"

giovedì 27 novembre 2025
Famiglia nel bosco, Luca Ricolfi stronca i giudici: "Una incredibile forzatura"

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Una vita in mezzo alla natura come ha fatto la famiglia Birmingham-Trevillion è possibile. Anzi, per Luca Ricolfi è fattibile "più che mai nel 2025 visto che le contro-indicazioni del vivere 'normalmente' diventano sempre più macroscopiche, specie dopo l'uscita dal Covid". Il sociologo fa riferimento "ai danni dei cellulari" e a "una socializzazione eccessiva e non filtrata". Una cosa comunque per il politologo è certa: "Quel che puoi fare con dei bambini fin verso i 12-13 anni, non lo puoi più fare quando arriva il momento dell’istruzione superiore". 

Eppure a Catherine e Nathan sono stati tolti i tre figli cresciuti, appunto, in un casolare di Palmoli, in Abruzzo. Tra le varie contestazioni, la carenza igienica. "Più che le carenze igieniche - precisa il politologo -, mi pare discutibile (anche se comprensibilissima, dopo i disastri delle vaccinazioni anti-covid) la scelta di non vaccinare i figli. Quanto alla mancata socializzazione pare non sia totale e assoluta, perché i tre 'bambini nel bosco' frequentano altre famiglie e altri bambini i cui genitori sono in sintonia con i principi spartano-naturalistici della famiglia Trevaillon-Birmingham".

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Insomma, come sostenuto sulle colonne de Il Tempo, "i giudici, con una incredibile forzatura interpretativa, invocano l’articolo 2 della Costituzione, che non c’entra nulla con il diritto alla socializzazione. E ignorano completamente l’articolo 26 della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo (1948), che stabilisce in modo chiaro che 'I genitori hanno diritto di priorità nella scelta del genere di istruzione da impartire ai loro figli'". Ecco allora che per Ricolfi non è giusto allontanare i bimbi dai genitori, "se non altro perché il trauma che i servizi sociali stanno infliggendo ai tre bambini è certo e significativo, mentre i traumi da cui un’educazione standard li proteggerebbe sono ipotetici. Come non vedere che, con la loro scelta radicale, i genitori della casa nel bosco in realtà stanno proteggendo i loro figli da bullismo, cattive compagnie, istupidimento da internet?". Da qui la stoccata a Pd e compagni: "A sinistra solo il comunista Marco Rizzo ha avuto il coraggio di invitare a riflettere sul consumismo e l’alienazione della nostra società anziché demonizzare le scelte della famiglia che aveva scelto di vivere a contatto con la natura".