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Valeria Fonte delira: "Il cibo italiano? Patriarcale e colonialista"

giovedì 18 dicembre 2025
Valeria Fonte delira: "Il cibo italiano? Patriarcale e colonialista"

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"Il cibo italiano è uno strumento patriarcale, nazionalista e colonialista". A dirlo, in un'osservazione alquanto farneticante, è Valeria Fonte. La stessa attivista femminista finita alla ribalta delle cronache in quanto indagata per stalking e diffamazione dalla procura di Monza dopo la denuncia presentata da un uomo che avrebbe tradito e poi lasciato una loro amica. Proprio lei su Instagram commenta la notizia che ha reso orgogliosa Giorgia Meloni: l'Unesco ha riconosciuto Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità la cucina italiana. 

"Meloni - esordisce sui social - direbbe che io frigno, sì, come frignano tutte le persone precarie, sottopagate e sfruttate che preparano il cibo di cui va tanto fiera, spesso in nero e rimettendoci la salute mentale. Come frignano le madri e le nonne, che Meloni cita con orgoglio, e che a causa di queste narrazioni romanticizzate continuano a essere identificate con il loro lavoro di cura gratuito, secondo cui il bene che provano per la loro famiglia è direttamente proporzionale a quanto cibo preparano. Come frigneranno le prossime generazioni risucchiate dai lasciti di questa destra, che criminalizza le alternative vegetali, in nome di una tradizione che deve rimanere sempre intatta".

Ma non finisce qui, per la femminista "i governi di destra investono sui food blogger che promuovono il vero cibo italiano perché ciò che mangiamo, in Italia, diventa uno strumento di orgoglio nazionalista (vedi dichiarazioni di Meloni sul kebab). Non è solo una battuta sul kebab. È pensiero colonialista, nazionalista e pure patriarcale". Perché? "Perché il cibo italiano non è solo cucina. È esattamente ciò che dice Meloni: madri e nonne. Ovvero lavoro di cura gratuito".