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E il candidato Feltri avverte gli azzurri: "State sbagliando tutto"

In un editoriale, il Direttore bacchetta Alfano: "Tieni i piedi in due scarpe, i tuo è un partito nè carne nè pesce"

Matteo Legnani
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Chissà se parla solo da giornalista o anche da prossimo candidato alle primarie del Pdl. Sia come sia (e lui di certo non è nuovo a crtiche anche dure al partito del Cav), nell'editoriale di oggi su Il Giornale, Vittorio Feltri spara ad alzo zero sulla strategia degli azzurri. Passi, dice, l'idea delle primarie, che pur ha già in più occasioni esposto i candidati "ufficiali" a figuracce. Ma sono le idee che mancano, in questa versione post-berlusconiana del partito. "I dirigenti del Popolo della libertà - scrive il Direttore - anzichè tenere il piede in due scarpe (europeismo e antieuropeismo), dovrebbero scegliere una linea politica antitetica a quella degli avversari, prendendo atto che la stragrande maggioranza degli italiani non ne può più dell'euro e dei suoi stolti padrini. (...) Un Pdl nè carne nè pesce, incerto e litigioso al suo interno, non è in grado di guadagnare punti, ma si predispone a perderne ulteriormente. (...) In politica è competitivo un gruppo ben connotato, distinguibile dalla massa grigia che tira a campare. E non è opponendosi al divorsio breve e al matrimonio fra gay che il Pdl riconquista i propri elettori o ne raccoglie di nuovi. In un periodo come questo, reggere la coda ai preti non paga, forse addirittura penalizza". Feltri chiude il suo editoriale con un richiamo al segretario del Pdl: "Il problema, caro Angelino Alfano, è darsi una politica originale e convincente nei suoi principi, non selezionare un candidato premier che, con questi chiari di luna e con un partito malconcio, non potrebbe mai vincere alle urne". E lui, Feltri, è uno al quale perdere non piace.

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