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Moody's tira la volata a Monti"Italia fuori da crisi nel 2013"

Matteo Legnani
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Uno potrebbe definirla una strana coincidenza, visti i precedenti. Oppure, rallegrarsi per il vaticinio. A due giorni dal discorso del premier Mario Monti, che al Meeting di Rimini ha assicurato di vedere "la fine della crisi all'orizzonte", l'agenzia americana di rating Moody's se ne esce con una nota nella quale afferma che "Italia, Spagna e Portogallo potrebbero uscire dall'attuale stato di crisi entro il 2013, se applicheranno compiutamente le riforme fin qui avviate". Questo, anche se "la crisi del debito europeo nei Paesi periferici ha migliorato ma non risolto gli squilibri esterni e la correzione è stata completata solo a metà". Ma "gli aggiustamenti - si legge ancora nel rapporto - sia nei paesi periferici che in quelli core sono già stati avviati, in alcuni casi a un grado significativo". Di fronte a una previsione di fine crisi entro il 2013 non si può che rallegrarsi (o toccar ferro). resta curiosa la tempistica della nota. Soprattutto se si considera che il premier Mario Monti è stato in un passato nemmeno tanto remoto collaboratore della stessa agenzia Moody's (per la quale mai comunque contribuì nelle operazioni di rating). E che i giudizi espressi dall'agenzia nel corso del 2010 e del 2011 furono tra i fattori che incrinarono la fiducia nel governo Berlusconi, fino alle dimissioni dell'esecutivo nel novembre dello scorso anno. Moody's, tra l'altro, proprio per quelle valutazioni, è sotto indagine da parte della procura di Trani. Non è che gli "ex colleghi" di Moody's, dopo aver contribuito ad affondare Berlusconi, stanno ora tirando la volata al Prof in vista delle elezioni politiche del 2013? Oltre a Moody's anche Fitch si è speso a favore di Super Mario. "Il governo Monti in questo momento ha moltissima credibiltà politica", ma "deve fare progressi il più velocemente possibile", ha detto il direttore operativo di Fitch, David Riley, intervistato alla Bloomberg tv, aggiungendo che l'Italia correrà dei rischi alla fine del governo Monti. "I rischi politici - dice - sono maggiori di quelli economici". Riley ricorda che Fitch ha confermato il rating 'A-' dell'Italia, proprio "per il lavoro fatto dal governo Monti". "L'Italia - dice - ha un alto debito, ma ci sono altri aspetti positivi dell'economia: il settore immobiliare, le banche stanno bene".  "La sfida adesso - dice ancora - è quella di approfittare delle opportunità che vengono dall'allentamento delle tensioni di mercato. Il governo Monti deve fare progressi il più velocemente possibile e spingere non tanto sull'austerità, sulla quale è stato fatto abbastanza, ma sulle riforme, sulle quali si deciderà chi sarà il futuro leader del paese, probabilmente ad aprile dell'anno prossimo".   Secondo Riley il compito del governo Monti deve essere ora quello "creare una pò di luce in fondo al tunnel". Anche perchè ottobre "sarà un mese duro per il rifinanziamento di Italia e Spagna". E una delle difficoltà più grosse per l'Italia sarà rappresentata da "quello che accadrà alla Spagna, la quale "penso che resterà sul mercato, anche se sarà difficile che potrà restarci senza aiuti da parte della Bce".

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