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Scilipoti si offre a Tonino: "Se serve, torno"

Il gruppo alla Camera è a rischio scioglimento perché manca un componente per raggiungere il numero minimo. Il Peòn si propone

Roberto Procaccini
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Ora porge la mano per garantire la sopravvivenza del gruppo alla Camera. Domenico Scilipoti, da traditore e arcinemico, si candida a diventare il salvatore dell'Idv. Perchè un partito abbia diritto al gruppo alla Camera, deve avere almeno 20 rapprasentanti, altrimenti finisce nel gruppo Misto: l'Idv, dopo l'ultima sfornata di dimissioni, è sceso a quota 19. Ora la sua esistenza dipende da Gianfranco Fini, che dovrebbe concedere una deroga ad Antonio Di Pietro affinché mantenga il gruppo autonomo anche senza i requisiti. E' già successo, ci sono precedenti, ma non è detto che il presidente della Camera si decida per il sì. E qui interviene Scilipoti: "Se all'Idv servisse la mia presenza per continuare a rappresentare gli italiani alla Camera, io potrei essere disponibile da esterno - perché, chiarisce, "nel partito non tornerei mai" - a far parte del gruppo, anche non condividendo alcune loro battaglie". Insomma, l'agopuntore Scilipoti si propone con salvatore della patria. Diversi esponenti si sono già espressi in maniera contraria (per primi Ivan Rota e Fabio Evangelisti), ma se l'acqua dovesse farsi concreto lo scioglimento del gruppo alla Camera, non è detto che Tonino non ci pensi.

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