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Dall'Iva e Irpef, ecco la provache Monti non vuole andarsene

Matteo Legnani
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Monti dopo il 2013? Per il Pd un abominio, per Casini e parte del Pdl la migliore soluzione possibile. Ma ha senso schierarsi? Perché la verità è che Mario Monti dopo il 2013 c'è già, tali e tanti sono i provvedimenti che "ipotecano" l'azione del prossimo governo nella direzione voluta dai prof. A partire dalla legge di stabilità, che produrrà i suoi effetti nel biennio 2013-2014, con l'aumento dell'Iva dal 21 al 22% già previsto per il luglio 2013. E che dire della spending review, che prevede (tra le altre cose) l'accorpamento delle Province e la creazione delle città metropolitane dal 1 gennaio 2014, tagli per 10 miliardi nel 2013 e per 11 miliardi nel 2014, fondi per i terremotati per un miliardo sia nel 2013 sia nel 2014. Poi c'è l'obbligo per i commercianti di accettare i pagamenti con bancomat o carte di credito, che entrerà in vigore dal 1 gennaio 2014? Iva, Irpef e leadership - Non bastasse l'ipoteca sui due anni prossimi, chiunque vada al governo, il presidente del Consiglio Mario Monti oggi si è augurato, intervenendo a un convegno, che chi verrà dopo di lui prosegua lungo la strada del rigore, della crescita e dell'equità sociale percorsa dal suo  governo."Raccomanderei a chi mi succederà, se mai mi venisse chiesto un parere, di sviluppare e di sviluppare molto meglio e in modo molto più profondo le attività avviate da questo governo". E quelle parole, "ai partiti dico di pensare meno alle leadership e più ai contenuti" suonano come un beffardo ammonimento: preoccupatevi di sostenere le mie politiche, perché il leader ce l'avete già e sono io. Inoltre in un'itervista rilasciata a Politique Internationale qualche settimana fa, e resa nota solo oggi,  Monti aveva detto: "La legislatura attuale termina   nell'aprile del 2013. Come ho detto più volte, l'Italia deve   ritrovare un processo democratico normale e non c'è nessuna ragione per cui il voto non debba dare una maggioranza in grado di governare. Come ho detto recentemente, nell'ipotesi in cui fosse impossibile costituire una tale maggioranza, io sarei là. Se servisse, io continuerei”. Capita anche che qualcuno dei suoi ministri si tradisca parlando in prima persona di interventi da effettuare dopo le prossime elezioni politiche. Come il ministro dell'Economia Vittorio Grilli, che oggi ha detto "valutiamo la possibilità di abbassare l'Irap dal 2014, mentre per l'Iva la coperta è corta". Più chiaro di così...  

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