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Così Bersani usa De Luca per silurare de Magistris

A Napoli si accendono le luci natalizie, ma a pagarle è il sindaco di Salerno. Quello che sembra uno scontro tra campanili è una battaglia politica: il segretario Pd vuole fare terra bruciata intorno a Giggino

Roberto Procaccini
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La battaglia politica tra i sinistri della Campania passa dalle luminarie natalizie. Pierluigi Bersani vuole, in un colpo solo, fare terra bruciata intorno a Luigi de Magistris e tagliare fuori gli ultimi bassoliniani promuovendo un suo alfiere, il sindaco di Salerno Enzo De Luca, con un colpo a sorpresa tra alberi di Natale e scene della natività. Prima la cronaca - Il 10 novembre sono state inaugurate le illuminazioni di Natale a via San Gregorio Armeno, celeberrima strada napoletana dei presepi. A pagare l'iniziativa, però, non è Palazzo San Giacomo, in crisi di liquidità, ma il Comune di Salerno, guidato dal sindaco sceriffo De Luca, storico rivale e spina nel fianco di Antonio Bassolino. L'ingerenza ha infastidito de Magistris, che non ha presenziato l'inaugurazione delle "luci d'artista": "Non ci siamo - è il suo commento - perché è un'iniziativa che ha preso una piega che non ci piace". Potrebbe sembrare la ripicca di una persona che si vede invadere l'orto dal vicino di casa, ma a chiarire le ragioni del dissenso è lo stesso sindaco di Napoli: il problema è che "uno fa iniziative meritevoli e le fa passare per iniziative politiche". L'accerchiamento - Dietro l'incidente diplomatico tra Napoli e Salerno ci sarebbe la longa manus di Bersani. Il segretario Pd ha due problemi: il primo, mettere ordine nella segreteria napoletana del partito, mai risorta dalla debacle delle primarie cittadine di due anni fa, immunizzando gli uomini di fiducia di Bassolino, ancora forti; il secondo, organizzare contromisure contro il protagonismo di Luigi de Magistris, che ora propone il suo Movimento Arancione come alleato dei democratici, ma di cui Pierluigi poco si fida. Bersani, per raggiungere l'obiettivo, ha scelto di puntare su De Luca, antagonista agguerrito dell'establishment ulivista negli anni in cui il vicerè Bassolino sembrava intoccabile, già candidato unitario del centrosinistra alle regionali del 2010 e possibile ministro di un governo Bersani. Lo sconfinamento delle lucine natalizie, in questo quadro, assume i contorni del primo episodio di una battaglia politica. 

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