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Fini & Bocchino ci riprovano:"Angelino, torniamo insieme"

Matteo Legnani
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  Il primo a tornare alla carica era stato, via Twitter, il numero uno di Fli e presidente della Camera Gianfranco Fini. Poco dopo il diktat di alfano sugli indagati alle primarie, Fini cinguettava: "Alfano non partecipa alle primarie se ci sono candidati indagati? Sono felice di questa sua forte determinazione per garantire la legalità.... Sono sicuro che Alfano non si candiderà alle politiche se ci dovessero essere candidati nel Pdl condannati in primo grado", aggiungeva ianfry con un'apertura di credito al segretario azzurro. Passavano un paio d'ore ed ecco la seconda sirena di Futuro e libertà, Italo Bocchino, fare il verso al suo capo: "Ad Alfano va riconosciuto il   coraggio di chi ha deciso di rompere con il berlusconismo e ci fa   piacere che oggi l'abbia fatto sulla legalità, tema sul quale molti   di noi ruppero col Pdl per dar vita a Fli. Un Pdl legalitario senza   indagati nelle liste elettorali sarà un'altra storia nella prossima   legislatura ed allora sarà davvero agevole e doveroso riunificare   tutti coloro che si riconoscono nel Ppe". Cioè: Fli chiama Alfano. Bocchino e Fini avevano già corteggiato il segratario azzurro qualche settimana fa, quando erano apparese le prime incrinature nel rapporto tra Angelino e Berlusconi. Allora Alfano aveva preferito non rispondere, nonostante le sollecitazioni di diversi esponenti del partito a respingere le avnces. Cosa farà stavolta il segretario?  

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