Cerca
Logo
Cerca
+

Il Pd fissa le primarie per il ParlamentoI candidati si scelgono il 30 dicembreE per i dinosauri c'è una deroga

Nicoletta Orlandi Posti
  • a
  • a
  • a

  Le primarie del Pd per la scelta dei candidati al parlamentari si faranno. Lo ha annunciato il vicesegretario democratico, Enrico Letta. Se le elezioni, come è più che probabile, si svolgeranno a febbraio, la consultazione sarà convocata il 29-30 dicembre. Sarà la direzione nazionale del partito, fissata per lunedì prossimo, a definire nel dettaglio il regolamento e il percorso da seguire. Si ripresenta così una nuova sfida tra renziani e bersaniani: i primi si faranno avanti e avanno un'altra occasione per misurare il loro consenso all'inetrno del partito. Ma non è tutto. Le primarie del Pd, infatti, assomigliano sinistramente a un escamotage per far rientrare dalla porta di servizio i "vecchi mostri" democratici che avevano promesso di non ricandidarsi (da D'Alema a Veltroni). Chi potrà votare - I ben informati sostengono che la platea elettorale di chi potrà votare per scegliere i propri deputati potrebbe essere formata solo dagli iscritti del Partito Democratico. Si tratta di circa 650mila persone. "Potremmo anche prevedere di far votare chi si viene contestualmente ad iscrivere", si ipotizza. "O che nelle regioni più organizzate si possa allargare la platea". Quanto ai candidati, la composizione delle liste potrebbe essere affidata ai coordinamenti provinciali. "Si presentano in 20 per 5 seggi, per dire? Si vota e i primi cinque sono candidati", si spiega. Il tutto ovviamente tenendo conto della parità di genere. I 'garantiti' dovrebbero essere una percentuale ridotta: attorno al 10 per cento. Altra questione sarà quella delle deroghe per chi è da più di 15 anni in Parlamento. I casi Bindi e Fioroni, per intendersi. Di questo si inizierà a discutere nella Direzione che si terrà la prossima settimana. "Sforzo eccezionale" - Il leader, Pier Luigi Bersani, spiega: "Sappiamo di chiedere uno sforzo eccezionale ai nostri militanti e ai nostri elettori, ai limiti dell'impossibile, ma vogliamo cambiare politica". Il vice, Enrico Letta, ha sottolineato che "lunedì, in Direzione, decideremo i particolari, ma abbiamo deciso che faremo primarie aperte e vere per i parlamentari su tutti i territori, che chiameremo milioni di cittadini sulla base di quelli che hanno partecipato alle primarie del 25 novembre per scegliere i nostri parlamentari. Vogliamo continuare a giocare all'attacco perché le elezioni si decidono così".   Ma chi vota? - Letta, perà, non ha offerto maggiori chiarimenti e non ha sciolto il nodo relativo alla platea dei votanti. Le sue affermazioni, infatti, risultano in apparente contraddizione. Prima ha parlato di "primarie sostanzialmente aperte", per poi invece prodigarsi in un riferimento alla "base elettorale che ha votato il 25 novembre", alle primarie. Non è ancora chiaro, dunque, chi potrà partecipare al voto e chi no, in particolare non è chiaro se potrà esprimere la sua preferenza chi non si è registrato per le primarie che hanno incoronato Bersani come candidato premier della coalizione di centrosinistra.  

Dai blog