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Lista Monti, da Bocchino a Buttiglione: ecco chi rischia l'epurazione

Italo Bocchino

Il Professore vuole decidere tutti i nomi della sua pattuglia parlamentare. E molte teste rischiano di cadere

Andrea Tempestini
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  Il "super-candidato" Mario Monti lo ha detto chiaro e tondo: mi volete appoggiare? Sulle liste però decido io. Una posizione sposata da Pier Ferdinando Casini, vecchia volpe democristiana ("Sarà lui a decidere se sarà meglio preocedere con una lista piuttosto che con più formazioni"), che secondo le indiscrezioni sarebbe già "blindato" nella lista unica del Senato. Ma la selezione del professore "talent scout" fa tremare una lunga lista di parlamentari. A rischiare il posto sono moltissimi, in particolare chi è inquisito, chi ha un passato giudiziario "macchiato", chi si è politicamente troppo esposto, chi ha militato troppo a lungo e anche chi agli albori politici era troppo "nero" (Gianfranco Fini, per esempio, non è gradito: con tutta probabilità non pagherà lui in prima persona, ma la sua pattuglia futurista). Sforbiciata Udc - Ma passiamo in rassegna i nomi di chi rischia. Partendo dall'Udc, per esempio, il segretario Lorenzo Cesa, potrebbe non avere un futuro parlamentare. Lui promuove il cambiamento ("c'è un dovere di rinnovare le liste") ma sa benissimo che il suo nome è tra quelli nel mirino. Sempre tra i democristiani, potrebbe cadere il grande vecchio Rocco Buttiglione, contro il quale si è scagliato il movimento Italia Futura di Montezemolo (appiattito sulle posizioni montiane): "L'Udc schiera una prima fila che, sia pure con grande rispetto per le persone e le storie individuali - spiegava il presidente Ferrari, al vetriolo -, di nuovo ha davvero poco: Cirino Pomicino, De Mita, Buttiglione, La Malfa, Pisanu e Renata Polverini". Buttiglione, da par suo, fa spallucce e prova a difendersi: "Io vecchio? Non è un'epurazione". Staremo a vedere. Infine, per quel che riguarda l'Udc, rischiano anche Giuseppe Naro, segretario amministrativo, rinviato a giudizio nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti Enav, ed Enzo Carra (una condanna alle spalle). Cade Bocchino? - Ma il maggior numero di parlamentari che rischiano di essere depennati dalla lista del Professore sono quelli che fanno riferimento a Gianfranco Fini. Il leader di Futuro e Libertà, non è un mistero, è inivso a Montezemolo e ad Andrea Riccardi (il ministro "degli Immigrati", altro pilastro dei centristi), che gli rinfacciano un passato poco compatibile: Gianfry è stato un fascista, un missino. Inoltre, il peso politico di Fli è talmente irrilevante da concedere al presidente della Camera pochissimo potere negoziale. La lista delle teste futuriste che potrebbero cadere è molto lunga e farcita. C'è però un nome che "svetta" su tutti gli altri: è quello di Italo Bocchino, presidente futurista, per il quale Fini si è sempre speso molto, ma che è (eufemismo) ben poco gradito all'accozzaglia centrista e al "padrone" Monti in particolare.  

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