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Monti, ecco tutti gli uomini del prof

Mario Monti

Lucia Esposito
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  Sono ore di intenso lavoro per Monti che, oltre ad essere impegnato nella furente campagna elettorale, sta mettendo a punto le candidature. Il Professore spiega che sta valutando personalmente,  una ad una, le candidature. Conferma con ogni probabilità Luca di   Montezemolo non sarà in lista mentre per quanto riguarda esponenti di  Italia Futura "sono vagliati a uno a uno da me, così come molti   esponenti della società civile". I fuoriusciti Inoltre, aggiunge Monti, non ci saranno premi per i fuorisciti  di Pd e Pdl: "No, anche perché non è un premio. Queste persone le  desideravano. Pensi a Ichino che sempre meno si è ritrovato nelle   politiche del Pd come, ad esempio, sul fronte del mercato del lavoro.   Un posto glielo avremmo offerto anche se non fosse stato in   Parlamento". Il premier spera anche di recuperare il rapporto con   Corrado Passera: "Spero che non sia scritta la parola fine. Ha   lavorato bene e ha molto da dire al Paese. Ha preso, secondo me a   torto, una posizione più rigida di me sulla lista unica anche alla   Camera".  Gli ex ministri Qualcosa in più su eventuali nomi in lista la dice Andrea   Riccardi. "Ora si sta vedendo quali ministri parteciperanno, ma non è  che tutto il governo passa nelle liste. Questa è la lista di Mario  Monti e della società civile". Ad esempio, prosegue Riccardi,   "Cancellieri con il cuore è nella partita ma come ministro   dell'Interno ha sentito la responsabilità di stare fuori. Ora piano   piano le candidature si chiariranno. La candidatura di Balduzzi è   probabilissima, Catania pure. Vedremo le altre", aggiunge Riccardi   ribadendo che lui non ci sarà in lista. "Io penso di restare nella  società civile e di non candidarmi". Mentre, tra gli ex-Pdl, Riccardi  dice che sarà candidato Mario Mauro. Più incerta la destinazione di   Franco Frattini. Alcuni ministri - ha proseguito Riccardi - hanno desiderio di partecipare mentre altri hanno deciso di non farlo come la Cancellieri. Piano piano le candidature si chiariranno. Balduzzi e Catania sono candidati. Non è che tutto il governo passa nelle liste.. Questa è la lista di Monti e della società civile. Io penso di restare nella società civile e di non candidarmi anche se appoggio Monti e la sua campagna. Credo che questa lista e queste persone rappresentino l'Italia e possano fare il suo bene. Poi gli italiani decideranno".   "Frattini - ha aggiunto nel corso dell'intervista - è molto interessato al progetto, non credo si candiderà direttamente mentre altre persone del Pdl lo faranno. Io però non li chiamerei transfughi perchè noi non siamo un campo di accoglienza di profughi che non hanno trovato accoglienza altrove. Queste sono persone che portano la propria storia e credono che Monti possa continuare il proprio lavoro. Sono persone - ha concluso - che hanno fatto una scelta"   lla Camera Monti sta esaminando una marea di curriculum, insieme al commissario Enrico Bondi e al suo braccio destro Enzo Moavero, la vera ombra di Monti. Non è un caso che proprio Moavero potrebbe non candidarsi da nessuna parte per rimanere nella cerchia ristretta che seguirà il Prof ovunque. Tra i certi alla Camera, nella lista Monti, il segretario aggiunto della Cisl Giorgio Santini, il presidente delle Acli Andrea Olivero, l'ex Pd Lorenzo Dellai presidente provincia di Trento, Roberto Visentin (sindaco di Siracusa che ha lasciato il Pdl). Sempre per Montecitorio, attivissima la rete di Italia Futura. Anche se all'interno dello stato maggiore montezemoliano negli ultimi giorni è emersa più di una divergenza tra Andrea Romano e Carlo Calenda, col primo orientato di più verso candidati culturalmente più riformisti e il secondo verso i liberal.   Tra i candidati sicuri sono l'ex sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano nella sua Puglia e Giuliano Cazzola,  Andrea Romano e Carlo Calenda, Maria Paola Merloni (ex Pd) nelle Marche e quella Irene Tinagli.  Michele Aini correrà in Sicilia occidentale, il professor Marco Simoni, docente universitario e politologo. Mario Marazziti, portavoce della Comunità di Sant'Egidio e uomo forte di Riccardi che correrà in  Veneto. Secondo l'Unità, in Toscana sarebbe candidato Gregorio De Falco, ufficiale della capitaneria di Livorno che la notte del Naufragio della concordia urlò al comandante Schettino "vada a bordo, cazzo".     

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