I sondaggi per le Europee sono vietati dalla fine della scorsa settimana. Niente numeri nuovi, impossibile calcolare quindi l’impatto sugli elettori che hanno avuto gli arresti per l’Expo e l’inchiesta sul caso Scajola Stando alle numerose rilevazioni diffuse nei giorni precedenti al divieto, i consensi di Forza Italia oscillavano in una forbice che va dal 14 al 25%. Un’ampia differenza, quindi. Molto dipenderà dagli ultimi giorni di questa infuocata campagna elettorale (esattamente come è accuduto nelle scorse politiche in cui Silvio Berlusconi che veniva dato per perdente è riuscito a recuperare in modo impressionante). Nell’articolo pubblicato oggi, mercoledì 14 maggio da Libero, Franco Bechis che ha sentito un autorevole esponente azzurro, spiega come tutto dipenderà dall’affluenza. In sostanza se andrà al voto tra il 63% e il 65% degli italiani Forza Italia riuscirà a superare il 20% che è considerata l’asticella da superare perché il partito non esca massacrato dal voto. «L’affluenza, si decide tutto sull’affluenza», sostengono all'unisono due avversari politici. Entrambi ritengono che sia stato sottovalutato un elemento: «Questa volta si voterà un giorno solo, la domenica. E molti italiani non lo sanno. Vero che alle ultime europee non si era votato di lunedì, però le urne furono aperte già sabato pomeriggio. Da lustri gli italiani sono abituati a votare un giorno e mezzo, e questo inciderà». Questo terrà quindi qualcuno in più lontano dalle urne. Chi danneggerà? «Se l’affluenza sarà più bassa, per noi meglio», confida il dirigente Pd, spiegando che «meno gente voterà più sarà facile per Renzi raggiungere quota 32 o 34 per cento». Speranza opposta per l’esponente di Forza Italia: «Bisogna essere chiari. La campagna elettorale è tutta ancora da giocare, e come sempre Silvio Berlusconi potrà fare la differenza. Ad oggi però noi riusciamo a superare quota 20% solo se andrà al voto fra il 63 e il 65 per cento degli italiani. Con una quota di votanti così avrebbe invece qualche difficoltà a superare lo sbarramento del 4% l’Ncd-Udc di Angelino Alfano e Pier Ferdinando Casini che potrebbe restare sotto. Loro infatti raccoglieranno quasi nulla del voto di opinione. È quasi tutto voto organizzato. Ma naturalmente un milione di voti pesa in un modo se vota il 55-56% e in un altro se alle urne ci dovesse andare il 63-65%. Le previsioni sono di un grande astensionismo, però venti milioni di italiani sono chiamati a scegliere anche i loro sindaci ed assessori. Lì ci sono interessi veri. Speriamo davvero vadano a votare, e allora ce la facciamo anche noi…».
