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Berlusconi: Fini voleva fare il premier di un governo di sinistra

Silvio Berlusconi

Il Cav a "Italia Domanda": "Quello di Gianfranco fu un suicidio politico. La fine del mio esecutivo dovuta alla sua congiura e a una tempesta perfetta"

Andrea Tempestini
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  Altro passaggio della campagna elettorale. Silvio Berlusconi ancora in televisione. Questa volta è a Italia Domanda, su Canale 5, e nel mirino ci finisce il "grande traditore", Gianfranco Fini, di cui rivela le ambizioni: "Voleva fare il premier". Il Cavaliere spiega: "Avendo avuto una maggioranza sempre più risicata per il passaggio di alcuni nostri parlamentari acquistati dalla sinistra, ed essendo rimasti con due parlamentari di maggioranza, abbiamo ritenuto di lasciare in favore del governo tecnico". Un errore, per l'ex premier: "Col senno di poi....". "Fini, premier di sinistra" - Quindi le badilate contro il presidente della Camera: "Fini se na andò per fondare un piccolissimo partito, che raggiunge a malapena l'uno per cento. Fu un suicidio politico, che avvenne dietro la promessa di diventare premier di una maggioranza di centrosinistra". Sempre sulla fine del suo ultimo esecutivo, Berlusconi spiega che fu dovuta alla "tempesta perfetta". "Non c'era alcun problema di governo italiano - ha aggiunto - sia sulla crisi economica sia sullo spread. E' stata una febbre finanziaria, ma quel che è successo sul mercato non è dipeso dal mio governo, così come l'andamento dello spread non dipende dagli esecutivi".  Attacco a Monti - Berlusconi critica poi l'operato del goerno Monti, che "ha applicato acriticamente quella politica del rigore a un'economia che non era in crescita. Monti - rimarca il Cavaliere - l'ha portata dentro una spirale recessiva pericolosa. La politica di procedere all'aumento delle tasse ha portato ansia e paura nelle famiglie. Al di là della tredicesima succhiata dallo Stato per pagare l'Imu, quella politica ha determinato un fattore psicologico che riduce i consumi, con una spirale negativa". Parole criminali -  Infine, la badilata ai giudici della Procura di Palermo per la richiesta di condanna a sette anni per Marcello Dell'Utri: "Queste affermazioni di questi pm tipo Ingroia sono affermazioni criminali perché lontanissime dalla verità: da imprenditore a tutto potevo pensare piuttosto che andare a fare accordi con la mafia e con i miei governi ho combattuto la mafia come nessun altro ha fatto".   

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