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Matteo Renzi vede Silvio Berlusconi a Palazzo Chigi: si parla di Italicum, Senato e... Galan

Giulio Bucchi
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Il Patto del Nazareno tiene. Dopo due ore di faccia a faccia a Palazzo Chigi tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi, è il braccio destro del premier Lorenzo Guerini, vicesegretario del Pd, a dare l'annuncio: "Berlusconi ha confermato l'accordo che avevamo concordato. L'Italicum si farà in tempi brevi, entro l'estate". "Un incontro per parlare di legge elettorale e riforma del Senato", avevano anticipato in mattinata dallo staff del Cavaliere, arrivato per il vertice insieme a Gianni Letta e Denis Verdini. Dal canto suo, Renzi aveva già annunciato a Porta a porta che oltre a Berlusconi incontrerà i rappresentanti del Movimento 5 Stelle, con l'obiettivo di trovare un'intesa non tanto sull'Italicum (il Democratellum di Beppe Grillo non convince per nulla Matteo) quanto sulle "guarentigie" e l'immunità ai senatori. Se ne parlerà lunedì prossimo e non prima, come promesso dallo stesso Matteo. Il nodo Galan - Al di là di legge elettorale e riforma del Senato, dove l'accordo sull'immunità e sulla non elettività dei senatori pare blindato, Renzi e Berlusconi hanno parlato anche d'altro. Per esempio, di quella che a sinistra già hanno bollato come "la norma salva-Galan". Cosa c'entra Giancarlo Galan, coinvolto pesantemente nell'inchiesta veneziana sulle tangenti del Mose, è presto detto. Nel pacchetto dell'ultimo decreto del governo sulla Pubblica amministrazione c'è anche un passaggio sulle misure compensative per chi ha subito un "trattamento inumano in carcere", con lo stop alla custodia cautelare se il giudice ritiene che alla fine del processo la condanna non supererà i 3 anni di carcere. Inoltre, non ci può essere carcere preventivo se l'imputato può godere della sospensione condizionale della pena.  Lo scontro Pd-Forza Italia - Il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha specificato che la norma sarà modificata per rimettere la decisione "nelle mani del giudice". Già mercoledì in Giunta per le autorizzazioni della Camera è stato scontro aperto tra Forza Italia (che con Gianfranco Chiarelli chiedeva di respingere la richiesta d'arresto per l'ex governatore del Veneto, applicando la norma del decreto governativo sulla custodia cautelare) e il Pd, assolutamente contrario.

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