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Napolitano stoppa Renzi: basta liti con la Germania

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Matteo Legnani
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Il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan: "Non c'è alcun problema con la Germania". Il ministro degli Esteri, Federica Mogherini: "Il rapporto tra Renzi e la Merkel è solido". Il giorno dopo il duro scontro tra il premier italiano Matteo Renzi da una parte e i tedeschi Weber (capogruppo del Ppe al Parlamento europeo) e Weidmann (numero uno della Bundesbank sul tema della flessibilità sui conti degli Stati dell'Eurozona, da palazzo Chigi è tutto uno smorzare i toni. Ma che Renzi abbia risposto irritato e a muso duro a Weber è stato visto da milioni di telespettatori in tv. Mentre la replica alla Buba è stata affidata alle agenzie: "La Bundesbank non pensi di spaventarci coi suoi richiami" ha sparato il premier italiano. E allora, cosa è successo dopo? Secondo quanto riporta il sito affariitaliani.it, a provocare il passaggio dei toni da belligeranti a concilianti sarebbe stato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che non avrebbe affatto gradito la nota con la quale l'esecutivo ha risposto nella serata di giovedì alla banca centrale tedesca. In sostanza il capo dello Stato avrebbe fatto forti pressioni su Renzi e sui ministri competenti affinché si chiuda rapidamente la lite con Berlino. Il Quirinale - raccontano i beninformati secondo affari Italiani - "tiene particolarmente a non alzare i toni, soprattutto in un momento così delicato. E per questo non ha gradito la replica di Palazzo Chigi". Renzi, insomma, avrebbe risposto - anche se non di persona - senza ponderare bene e senza tenere in considerazione il peso della Germania e l'importante di relazioni distese tra Roma e Berlino soprattutto durante il semestre di presidenza Ue.

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