Federica Mogherini fermata in Europa: rappresaglia per il "no" a Enrico Letta
Certo, la politica considerata "troppo morbida" nei confronti di Vladimir Putin. Ma nella battaglia che si è scatenata in Europa contro Federica Mogherini, nel gran giorno dell'elezione a presidente della Commissione di Jean-Claude Juncker c'è anche altro. Il nostro ministro degli Esteri, infatti, è destinata al ruolo di Alto rappresentante per gli Esteri dell'Europa, la nuova Catherine Ashton insomma. Eppure le resistenze sono molteplici. In 10-11 paesi si sono opposti alla Mogherini, in particolare quelli dell'Europa dell'est. Dicevamo: non solo Putin. Ritorsione? - Il sospetto, infatti, è che quella contro la Mogherini sia una sorta di ritorsione contro Renzi. Il punto è che il premier, nei giorni in cui se ne avanzò la candidatura, non volle Enrico Letta "a capo" dell'Europa: l'ex premier alle cancellerie continentali era visto di buon grado, una buon nome per superare l'impasse che si stava registrando su Juncker (si pensi, su tutto, alle minacce di David Cameron: "Se verrà eletto lui, il Regno Unito lascerà la Ue). Eppure Renzi, di Letta, non ne ha voluto sapere: puntava e punta tutto sulla Mogherini. Tra i motivi dell'opposizione i rapporti tutt'altro che buoni con Letta e - soprattutto - il possibile domino di poltrone: con Enrico presidente della Commissione il peso italiano sarebbe stato troppo marcato, poiché a Francoforte, al vertice della Bce, c'è un altro italiano, mister Mario Draghi. Con Letta in Europa, insomma, Draghi sarebbe stato indotto a lasciare la guida della Bce, magari per paracadutarsi al Colle come successore di Napolitano, quando invece Renzi, al Quirinale, punta su altri nomi. Dunque, secondo i rumors che arrivano da Strabsurgo, l'opposizione alla Mogherini potrebbe essere una sorta di "rappresaglia" contro l'uomo da Rignano sull'Arno. Diktat e baffetti - In questo contesto, sempre dal Quirinale, piovono diktat. Re Giorgio Napolitano ieri, martedì 15 luglio, ha ricevuto Renzi. Al centro dell'incontro c'era proprio la riunione di capi di Stato e Paesi Ue. E, in particolare, la nomina della Mogherini. Napolitano avrebbe insistito con Renzi sulla necessità di un "piano B" nel caso in cui i suoi progetti per la titolare della Farnesina naufragassero. E secondo quanto scrive Repubblica, un piano B, il premier ce lo avrebbe. Un piano B con i baffi: Massimo D'Alema, possibile candidato al posto della Mogherini. Certo, Renzi terrà duro fino all'ultimo sulla sua "figurina" rosa, ma se non dovesse spuntarla proverebbe a riciclare Baffino, di fatto tagliandolo fuori dalla prossima corsa quirinalizia, dove viene indicato tra i papabili.