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Giustizia ad orologeria, chiesti 6 anni per Raffaele Fitto

L'ex governatore e l'ex ministro non ci sta. E contesta la richiesta dei Pm: "Sono allibito allibito dall'assurda e incredibile richiesta della Procura di Bari".

Ignazio Stagno
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Le richieste di condanna arivvano sempre sotto le elezioni. La giustizia ad orologeria ha fatto ancora il suo corso. Sei anni e sei mesi. E' questa la pena richiesta dal pm Renato Nitti nei confronti di Raffaele Fitto con l'accusa di corruzione. L'ex governatore è molto amareggiato per questa richiesta. E con rabbia afferma: "Sono allibito dall'assurda e incredibile richiesta della Procura di Bari. Ricordo - afferma l'ex ministro - che fino ad oggi, dopo ben 8 anni di processi, ho collezionato solo assoluzioni e proscioglimenti: sono stato prosciolto dai reati di associazione per delinquere, di concussione e da due episodi di falso in sede di udienza preliminare, con sentenze confermate anche dalla Corte di Cassazione, cui aveva fatto ricorso la stessa Procura di Bari; sono poi stato assolto da altri due diversi episodi di falso in sede di giudizio abbreviato, che io stesso ho richiesto. Per un altro reato di abuso d'ufficio (il cui presunto autore materiale è stato peraltro già prosciolto) era maturata la prescrizione ma io vi ho rinunciato. Sono poi stato assolto dal Tribunale di Bari anche in un altro processo in cui ero accusato di concorso in interesse privato ed anche in questo caso avevo rinunciato alla prescrizione". Fitto comunque non si arrende e passa al contrattacco. Vuole andare in tribunale per chiarire come stanno le cose: "Nella mia mente si affollano ora tante domande e molti pensieri - conclude Fitto -, ma sono scioccato e senza parole per l'abnormità della richiesta. Per queste ragioni ho chiesto ai miei avvocati di preannunciare al Tribunale che nell'udienza di venerdì prossimo, 25 gennaio, renderò dichiarazioni spontanee in aula".

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