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Sondaggio, Matteo Renzi perde consensi

Lucia Esposito
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Che la cosiddetta «luna di miele» fra gli italiani e il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, possa essere già finita è una concreta possibilità. Ma non una certezza, anche se gli ultimi sondaggi danno il partito del premier in calo rispetto al record delle Europee. E, soprattutto, offrono una chiave di lettura particolarmente interessante: il 64% degli italiani è contrario all'abolizione dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori e fra gli intervistati prevale la percezione dell'ennesimo annuncio nella richiesta dei Millegiorni per rimettere a posto l'Italia.  A tastare il polso agli elettori, offrendo duplici chiavi di lettura, sono stati gli istituti demoscopici Ixè per Agorà (il programma del mattino di Rai Tre), l'Swg di Trieste e l'Istituto Piepoli. Per la società di Roberto Weber il Pd è in flessione di un punto percentuale nelle intenzioni di voto degli italiani. Secondo il sondaggio realizzato dall'Istituto Ixè il partito guidato da Renzi passa dal 41,5% della scorsa settimana al 40,4%. Lieve ripresa di Forza Italia che recupera lo 0,3%. In leggero aumento anche il M5S che si attesta al 20,5% rispetto al precedente 20,1%. Il premier rimane saldo al primo posto per quanto riguarda la fiducia nei leader. A seguire il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al 39%, il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini e Beppe Grillo appaiati con il 20%. Meno ottimistica la rilevazione dell'Swg che assegna al Pd «solo» il 37% dei consensi. Dunque una netta frenata rispetto al 40,8% delle Europee. Sostanzialmente stabili i partiti del centrodestra e l'intera coalizione che fanno registrare spostamenti marginali mentre i 5 Stelle arretrano di due punti percentuali, scendendo al 19,9% dal 21,2% delle Europee. Rimane stabile al 40%, invece, il Pd nella rilevazione effettuata dall'Istituto Piepoli che segnala anche una leggerissima ripresa di Forza Italia. Anche questo sondaggio, oltre alle intenzioni di voto, offre una particolare chiave di lettura per decifrare l'attuale momento politico. Per il 39% degli intervistati dall'Istituto Piepoli ciò che occorre davvero per investire in Italia è una minor tassazione delle imprese. Lavoro e fisco restano i due fari degli italiani. Non a caso, stando alla fotografia scattata dall'Istituto Ixè, la fiducia nei confronti dell'esecutivo guidato da Renzi si attesta al 48%, in calo di un punto percentuale rispetto alla scorsa settimana. A fine giugno la fiducia nell'operato del governo era del 53%. Dal sondaggio Ixè emerge chiaramente come gli italiani considerino «l'annuncite un dato di fatto e non una critica strumentale nei confronti del governo. La richiesta dei Millegiorni avanzata da Renzi per relizzare ler riforme viene considerata un «effetto annuncio» dal 61% degli intervistati. Il mancato compimento delle riforme, invece, può sfociare in un ritorno alle urne. Il 76% degli intervistati dall'istituto si è detto d'accordo sull'ipotesi di tornare al voto in caso di mancata realizzazione delle riforme. Sarà un caso, ma il 62% degli intervistati si sente pessimista sul futuro dell'Italia. Difficile parlare ancora di «luna di miele»... Enrico Paoli 

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