Perugia, 26 gen. - (Adnkronos) - "La Magistratura non ha bisogno di pseudo rivoluzionari o di novelli partigiani, ma di persone che svolgano il proprio lavoro". Lo ha detto durante il suo discorso per l'inaugurazione dell'anno giudiziario il procuratore generale della Repubblica presso la Corte d'Appello di Perugia, Giovanni Galati, secondo il quale "le candidature dei magistrati mettono in pericolo la chiarezza della distinzione dei poteri ed il principio dell'indipendenza dei magistrati e' a rischio". "Quando smette la toga per presentarsi alle elezioni - ha detto ancora Galati - , un magistrato suscita sospetti che, anche se infondati, gettano un'ombra sulla sua carriera e sull'ordine cui appartiene. L'ombra e' maggiore se e' parte attiva in un procedimento delicato che coinvolge le istituzioni dello Stato. In tale caso puo' essere sospettato di aver agito da fiancheggiatore e sostenitore di una parte politica". "Auspicare che i magistrati non si candidino o che i partiti non offrano a costoro candidature politiche non appare ipotizzabile - ha concluso - , piuttosto e' il legislatore che deve regolare l'accesso con il richiedere di lasciare la toga molto tempo prima della scadenza naturale della legislatura e con l'impedire in modo definitivo il rientro nell'ordine giudiziario".