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Forza Italia, ecco cosa è disposto a lasciare Berlusconi a Fitto

Matteo Legnani
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Giovedì prossimo Raffaele Fitto sarà ospite a colazione a Palazzo Grazioli per quello che è atteso come il redde rationem del riavvicinamento tra il leader della fronda azzurra e il numero uno del partito Silvio Berlusconi, avviato tre giorni fa nella segreria di Forza Italia che ha preceduto l'incontro tra il Cav e Matteo Renzi. Per quella data, giovedì, l'ex governatore pugliese si aspetta di trovare nel piatto una pietanza sostanziosa. E, secondo quanto riporta oggi il quotidiano La Repubblica, Berlusconi sarebbe disposto a cedergli la sovranità su un terzo del partito: la guida (ovvero il coordinamento) dell'ufficio esecutivo, sorta di governo interno del partito, con la partecipazione alla scelta dei coordinatori regionali  meridionali e del 30 per cento dei candidati alle politiche. Berlusconi, sempre secondo repubblica, avrebbe lavorato a questa "cessione" parziale del controllo sulla sua creatura a partire da ieri, insieme a Denis Verdini: il risultato di questo lavoro sarebbe appunto la creazione di un ufficio esecutivo presieduto sì da Berlusconi, ma con Fitto coordinatore; e un nuovo ufficio di presidenza composto per metà da nominati dal Cavaliere e per metà eletto dai parlamentari forzisti. Fitto, però, avrebbe altri piani da portare al desco di Palazzo Grazioli. I tre fedelissimi Daniele Capezzone, Francesco paolo Sisto e Saverio Romano proporranno una due giorni con elettori e simpatizzanti su tutto il territorio nazionale per eleggere i coordinatori locali e i delegati ai congressi regionali e nazionale. al vertice sì un ufficio esecutivo, ma composto da cinque membri che di fatto si occupino dell'intera attività del partito: elezioni, organizzazione, enti locali, formazione e coordinamento.

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