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Matteo Renzi: "I magistrati scrivano sentenze non comunicati"

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Ignazio Stagno
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Matteo Renzi si accomoda sulla poltrona di Fabio Fazio a Che tempo che fa e parte subito l'auto-spot: "Ho proposto le Olimpiadi nel 2024. Subito facce lunghe, gente che dice “non si può fare, rubano”. Ma la sfida del nostro governo è farli smettere di rubare, non non fare i grandi eventi. Un'idea diversa da Grillo, Salvini, da una certa sinistra sempre con il naso torto, sempre pronta a dire che l'Italia non ce la fa. Io credo nell'Italia che ce la fa". Bordata alle toghe - Dopo aver celebrato se stesso per la proposta dei Giochi a Roma, il premier bacchetta le toghe dopo le polemiche del'ASnm che ha chiesto misure più concrete da parte del governo per fronteggiare la corruzione: "I magistrati scrivano le sentenze, non comunicati stampa. In Italia non sono tutti ladri. Se uno ha rubato, deve pagare e, se è dirigente pubblico, non deve più avere a che fare con la cosa pubblica". Poi ha parlato delle riforme: "Non stiamo pensando alle riforme, stiamo tornando ad occuparci di scuole. E in questo penso a un ruolo più attivo della Rai, penso a programmi stupendi come quello di Benigni. La Rai non deve essere a disposizione dei partiti ma dei cittadini" Mafia Capitale - A questo punto il premier parla di Mafia Capitale: "Io non ho mai pensato che fosse facile governare. Ma se ci sono i ladri che rubano, la risposta non deve essere la resa: di fronte a chi ruba ai più deboli - come è successo a Roma - non possiamo reagire dicendo: è sempre stato così. Alla corruzione si risponde con nuove leggi. C'è un'Italia più bella, che non si rassegna". "Non ho mai pensato che i corrotti smettessero di rubare, ma ora pagheranno. L'Italia ha un evidente problema di reputazione: noi invece dobbiamo dimostrare che sappiamo fare le cose". Corsa al Colle - Infine una bordata al Cav che in settimana aveva sostenuto che nel patto del Nazareno fosse inclusa una clausola che prevedesse una scelta condivisa del prossimo presidente della Repubblica dopo le ormai "imminenti dimissioni di Giorgio Napolitano": "Il patto del Nazareno? Non c'era la questione Quirinale, non è il patto del mago Otelma". 

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