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Quirinale, Cassese e Padoan si autocandidano

Lucia Esposito
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"L'elezione che verrà e il ruolo del presidente": con questo titolo il professore Sabino Cassese scrive un articolo su Il Corriere della Sera che molti hanno letto come un'autocandidatura al Colle. Il prof è scrive che "serve un presidente che sia soltanto un equilibratore" e chi meglio di lui - fa notare il Fatto - ha la stessa capacità di "stabilire rapporti tra poteri dello Stato". Libero da altri impegni (da un paio di mesi ha lasciato la carica di giudice della Corte costituzionale) il professore nato ad Atripalda (provincia di Avellino) è passato a scrivere da Repubblica al più "istituzionale" Corriere della Sera, appare spesso in televisione per presentare il suo libro.  Per Sabino Cassese giurista di fama internazionale è la seconda volta che guarda al Colle: era successo già nel 2013 ma poi la sua candidatura era evaporata a favore di altri due colleghi giuristi: Giuliano Amato e Stefano Rodotà. Gli altri nomi - Sabino Cassese, sulla carta, ha tutte le caratterische per diventare il collante dell'accordo tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi. Certo, per Silvio non è il migliore candidato possibile: fu proprio lui a scrivere la sentenza della Corte Costituzionale che nel 2011 ha bloccato il tentativo del Cavaliere di sottrarsi ai processi di Milano causa "legittimo impedimento". Il candidato meno sgradito per il Cav sarebbe Amato ma, rispetto a quest'ultimo, ha il vantaggio di essere un cattolico.  Un altro possibile candidato, secondo Affari italiani, è il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan  che avrebbe il vantaggio di compattare gli azzurri e la minoranza Pd (visti gli storici legami con D'Alema) . Ma il Franco Bechis sul sito L'imbeccata ha svelato qual è il vero nome a cui pensa Renzi (leggi qui per scoprirlo): non Romano Prodi ma un uomo di sinistra....

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