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Grillo: "Sì a governo Pd-Pdl per legge elettorale e tagli alla Casta"

Beppe Grillo

Il leader del M5S: "Sì a un esecutivo per la riforma del Porcellum e la cancellazione dei rimborsi". Vuole far esplodere la politica

Andrea Tempestini
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Parla il comico. E detta la linea: il Movimento 5 Stelle, spiega Beppe Grillo in un'intervista al settimanale tedesco Focus, è disposto a sostenere un governo formato da Pd e Pdl se come prima misura approvasse una riforma elettorale e si impegnasse a tagliare i costi della politica. Queste le condizioni poste dal leader del M5S, che spiega: "Se  Bersani e Berlusconi proponessero l'immediata modifica della legge elettorale, la cancellazione dei rimborsi elettorali e la durata massima di due legislature per ogni parlamentare, sosterremmo ovviamente subito un governo del genere". Ma il comico aggiunge poi di non credere a questa ipotesi, poiché a suo avviso il Pd e il Pdl "non lo faranno mai, stanno solo bluffando per guadagnare tempo". Chiara la mossa di Grillo. Dopo gli insulti e gli attacchi, ora vuole spingere il centrodestra e il centrosinistra verso un inciucio. Il motivo? Semplice. Secondo le previsioni del comico, l'intesa tra le due forze politiche "così lontane ma così vicine", finirebbe col consegnare alle Cinque Stelle altri voti, quelli degli indignati dall'eventuale accordo. Il vento dell'anti-politica, si sa, in Italia oggi tira forte. Grillo lo vuole far crescere ancora: il suo vero obiettivo sono le elezioni (magari dopo una breve intesa Pd-Pdl) e, come dice il guru, Gian Roberto Casaleggio, "la maggioranza assoluta". La parziale retromarcia - Dopo la pubblicazione dell'intervista, però, sul blog del dittatore Beppe arriva la parziale retromarcia. Grillo ci ha preso gusto. Provoca i media. Parla, smentisce, rilancia. L'obiettivo? Il caos. E non c'è che dire, per ora l'obiettivo lo ha raggiunto: prima con il verdetto delle urne che ha consegnato il Paese all'ingovernabilità, poi con la bagarre degli ultimi giorni, tra accuse, insulti, provocazioni e porte sbattute in faccia. E così, eccola, la parziale retromarcia: "Per quanto mi riguarda, lo ripeto per l'ultima volta, il M5S non darà la fiducia a nessun governo (tanto meno a un governo Pd-Pdl) ma voterà legge per legge in accordo con il suo programma". Questo quanto conferma il guitto Cinque Stelle in un post scriptum nell'articolo pubblicato venerdì, quello sul "mercato delle vacche del Pd". Grillo, insomma, "rettifica" il pensiero affidato a Focus: è disposto solo a votare legge per legge, magari (questa la sua speranza) quelle presentate in tandem da Pd-Pdl, un tandem che poi potrebbe tacciare di "inciucio". "Rinegoziare il debito" - Nell'intervista al settimanale tedesco, Grillo aggiunge che il sistema economico italiano è ormai al collasso: secondo Beppe i fondi dello Stato basteranno al massimo per coprire le spese per i prossimi sei mesi. Quindi il solito anatema, la consueta minaccia: "Ai vecchi partiti do ancora sei mesi, e poi è finita". Secondo Grillo "a quel punto non riusciranno più a pagare né le pensioni, né gli stipendi pubblici". Per il comico a Cinque Stelle, per questi motivi, l'Italia deve trattare con l'Europa con una rinegoziazione del debito pubblico: "Siamo schiacciati non dall'euro, ma dai nostri debiti, con 100 miliardi di euro all'anno di interessi siamo morti. Alla rinegoziazione non ci sono alternative". "Fuori dall'euro" - Il leader del Movimento paragona poi la situazione dello Stato italiano a quella di una società per azioni: "Se ho acquistato azioni di un'azienda e questa fa bancarotta allora ho avuto sfortuna. Ho rischiato e ho perduto". Secondo il guitto ligure, nel caso in cui le condizioni non dovessero cambiare, l'Italia dovrebbe uscre dall'euro e tornare alla lira. Beppe poi esprime soddisfazione per il fatto di aver "limitato" il suo risultato elettorale al 25%: "Saremmo stati forse un po' preoccupati se avessimo ottenuto subito la maggioranza. Questa è stata soltanto la prova generale", rilancia.

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