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Governo, idea Lega: votare la fiducia al Pd

Bersani e Maroni

L'indiscrezione. Il Carroccio potrebbe favorire la nascita di un governo Pd e poi passare all'opposizione: Maroni vuole prendere tempo prima di tornare la voto

Sebastiano Solano
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Ancora qualche giorno e sapremo che ne sarà del tentativo del Pd di formare un governo. Nonostante le dichiarazioni ottimiste dei dirigenti di Via del Nazareno all'uscita dall'incontro con la delegazione del M5s, i grillini non hanno modificato la propria posizione nemmeno di un millimetro: "Nessuna alleanza, nessuna fiducia", è la linea-mantra del Movimento. Ma tant'è. Anche Pierluigi Bersani, rivela Repubblica, sarebbe sempre più convinto delle possibilità di successo. Il segretario democratico, nonostante tutti gli schiaffi e gli insulti ricevuti da Beppe Grillo, è ancora convinto di riuscire a far abboccare i cinquestellati al suo amo. Un progetto kamikaze, e dalle infinitesimali possibilità di successo, tanto che oggi come oggi (esclusi, stando alle posizioni dei democrat, governissimi, governi tecnici e accordi con il Pdl) lo scenario più accreditato è quello di elezioni anticipate.  La carta leghista - A cambiare le carte in tavola e a salvare il segretario Pd dalla catastrofe annunciata potrebbe essere un protagonista a sorpresa: la Lega Nord. Già, propio il Carroccio, secondo alcune indiscrezioni che trapelano dai Palazzi Romani, sarebbe tentato dal dare una fiducia tecnica a Bersani e compagni, consentendo ai democratici di formare un nuovo governo. Il ragionamento sarebbe questo: al partito guidato da Roberto Maroni non conviene andare subito ad elezioni, poiché per realizzare il progetto di una Lega sul modello Csu tedesca gli serve tempo. Quindi meglio far partire il governo a trazione Pd, per poi riservarsi il ruolo di opposizione insieme al Pdl. Un progetto che sulla carta potrebbe anche essere condivisibile, anche se si tratterebbe di un clamoroso ribaltone sicuarmente indigesto alla base leghista. Per il Pd, quasi sicuramente, potrebbe essere l'ultimo scoglio a cui aggrapparsi nell'oceano di incertezza in cui naviga da due settimane.

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