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Berlusconi: "Pronto a votare un Pd al Colle"

Silvio Berlusconi

Andrea Tempestini
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  Il punto sulla situazione politica, Silvio Berlusconi, lo fa in un colloquio con Repubblica. I nodi sono il presidente della Repubblica e la difficile formazione di un nuovo esecutivo. Qualcosa, dietro le quinte, si sta muovendo. Dopo il faccia a faccia con Pier Luigi Bersani non sono trapelati molti particolari, ma Pd e Pdl, con io rispettivi sherpa in prima linea, stanno lavorando per un'intesa. Un'intesa che però, sottolinea Berlusconi, non prevede alcun salvacondotto giudiziario, che semplicemente "non esiste". "Salvacondotto? E' la prima volta che ne sento parlare - spiega l'ex premier a Repubblica -. E' un'ipotesi di cui non ho mai discusso con nessuno". E un'amnistia? "Guardi, l'amnistie è indigesta a tutti. La gente non sarebbe d'accordo. Sarebbe un modo per far arrabbiare ancora di più i cittadini". "Io - aggiunge Berlusconi - non sono preoccupato dei miei processi".  "Un Pd al Colle" - Il colloquio, poi, si sposta sul prossimo presidente della Repubblica, sulla "trattativa" tra Pd e Pdl per trovare un nome condiviso. E su questo punto qualcosa pare essersi mosso. Berlusconi ammette di essere disposto a votare un rappresentante del Pd, compreso Pier Luigi Bersani. A una condizione, però: che poi si faccia il governo di larghe intese. Il Cav poi aggiunge: "La nostra posizione non cambia. Noi siamo disponibili a individuare un preesidente della Repubblica che sia di garanzia per tutti e a contribuire alla nascita di un governo in grado di affrontare l'emergenza". Silvio poi precisa che però "quando abbiamo parlato con il segretario non è stato fatto alcun nome (...). Ci hanno detto che ci presenteranno una rosa, quando lo faranno al momento decidermo. Al momento non sono in grado di dire altro".  

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