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Renzi insegue i grillini: "Facciamo insieme le riforme". Ma così l'intesa con il Pdl salta

Matteo Renzi

Il sindaco strizza l'occhio ai pentastellati: "Ragionano come noi"

Sebastiano Solano
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La lezione di Pierluigi Bersani sembra non aver insegnato nulla a Matteo Renzi. Stretto ad un angolo dal governo di larghe intese guidato da Enrico Letta, destinato a durare ancora un bel po', e con il Pd giudato dal besraniano Guglielmo Epifani, al sindaco di Firenze serve differenziarsi sia dall'esecutivo che dalla linea del suo partito. Il rischio è quello di scomparire dalla scena politica, forse per sempre.  La svolta grillina di Renzi - Ma la sua strategia si sta rivelando un boomerang: la sua partecipazione ad Amici, l'intervista patinata a Chi, le frequanti incursioni a Porta a Porta hanno suscitato non pochi mal di pancia, specie tra i suoi elettori. Non va meglio sul campo più strettamente politico. Soprattutto dopo l'intervista di oggi mercoledì 29 maggio al Messaggero, con cui ufficializza la propria conversione al grillismo: "C'è una parte dei 5stelle che giustamente vuole ragionare con noi. E proprio le riforme sono il terreno su cui possiamo e dobbbiamo sfidare grillo. Allora io dico: lavoriamo insieme". Per essere più chiaro, Renzi specifica nel passaggio successivo le sue intenzioni: "C'è un banco di prova. Esiste la possibilità di superare il bicameralismo perfetto trasformando il Senato in in una delle camera delle autonomie formata dai sindaci e dai rpesidenti di provincia, senza indennità. E' una cosa semplice, si fa con una riforma costituzionale. Facciamolo insieme".  Un abbraccio mortale - Chiaro no? Dopo la campagna sulla rottamazione, abbandonata alla svelta appena insediato il governo di larghe intese, ora Renzi persegue la strategia suicida che ha già affossato Bersani: quella d'inseguire i grillini. Una deriva molto pericolosa: fare le riforme con il M5s significa dire addio all'intesa con il Pdl e, quindi, al governo guidato da Enrico Letta. E' noto infatti quali sono gli obiettivi del M5s, condivisi tra l'altro da una buona fetta del Pd: fare fuori Silvio Berlusconi per via legisaltiva, dichiarandolo ineleggibile, o facilitando la sua eliminazione per via giudiziaria, magari con leggi pro-giudici. Ma quello con il M5s si rivelerà, con ogni probabilità, un abbraccio mortale: in tal caso, infatti, il Pdl farebbe cadere il governo in un nanosecondo. E comunque, inseguire Grillo non lo porterà da nessuna parte, se non a sbattere definitivamente. Per informazioni, chiedere a Pierluigi Bersani.

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