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Botte da orbi in casa Lega, Bossi: "Maroni l'ha distrutta, pensa alle poltrone". E Bobo: "Chi non è d'accordo può andarsene"

In un'intervista il fondatore del Carroccio aveva criticato il segretario, annunciando la sua candidatura al Congresso. Ma lui tira dritto: "Basta chiacchiere, io penso ai fatti"

Sebastiano Solano
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Botte da orbi tra Roberto Maroni e Umberto Bossi. Il tracollo della Lega Nord, iniziato alle politiche, ha avuto il suo culmine alle recenti ammninistrative, dove i candidati del Carroccio sono stati surclassati nei suffraggi dai candidati del Pd anche in Comuni come Vicenza e Treviso, storiche roccaforti leghiste. Per il fondatore del Carroccio la colpa della debacle è da imputare per intero alla linea politica inaugurata da Maroni.  Attacco a Bossi: comando io - In un'intervista a Il Fatto, Bossi ha duramente redarguito l'attuale segretario della Lega: "Devo ricostruire la Lega, l'hanno distrutta". E ancora: "Ha trasformato i nostri ideali in burocrazia. Ha troppe poltrone e si dimentica delle cose. Io la base non l'ho mai abbandonata". Poi l'annuncio a sorpresa: "Aspetto il Congresso, mi candiderò prima che non ne rimanga piu' nulla". Una valanga di stilettate che hanno fatto fatto imbufalire Maroni che, a stretto giro, ha replicato a muso duro: "Non c'è nessuna fronda interna e nemmeno resa dei conti, io sono il segretario federale. Quindi chi non è d'accordo se ne può andare. Quelle di Bossi sono opinioni personali ma non dirò mai nulla contro di lui".  Basta chiacchere - Una presa di posizone stizzita che, nonostante la smentita, è con ogni evidenza un messaggio indirizzato soprattutto a Bossi e ai bossiani, stufi delle continue epurazioni nel partito e di ingoiare bocconi amari. L'ultima stoccata, dello stesso tenore, è a chi in questi giorni ha espressamente contestato le ultime scelte politiche: "Nella Lega c'è chi ama far chiacchiere e interviste sui giornali e chi ama invece fare i fatti". 

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