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Finanziamento ai partiti, Bonino: "Governo diviso, serve un referendum"

Matteo Legnani
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Serpi in seno, le chiamano. Nel senso che non sempre far salire a bordo figure storicamente scomode basta a farle tacere. E' il caso del ministro degli Esteri Emma Bonino. La quale, da responsabile della Farnesina s'è praticamente dimenticata i marò in India. In compenso, parla, eccome, della questione al momento più spinosa per il governo Letta, del quale la storica rappresentante radicale fa parte. In un clima già invelenito dalle critiche che la proposta di taglio dei finanziamenti pubblici ai partiti ha suscitato, più che parole quelle della Bonino paiono sventole. "ul finanziamento pubblico ai partiti c'e' stato l'inizio di un processo compromissorio, ma non sono cosi' fiduciosa che l'arrivo del disegno di legge in Parlamento migliori o chiarisca la situazione. Per questo credo che i radicali potrebbero lanciarsi in una nuova campagna referendaria per abrogarlo, ha detto il ministro a Radio Radicale. ''Penso che tutta la parte servizi alla buona politica debba essere integrata e debba essere rafforzata. Ci sono poi altri punti che hanno visto il Consiglio dei ministri su posizioni molto diverse. Vedremo adesso la sintesi che ne fara' il presidente Letta, ma e' indubbio che ci sono posizioni molto distanti che riguardano il finanziamento della politica'' aveva detto in precedenza la stessa Bonino a un'assemblea dei radicali.

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