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Roma, ballottaggio: affluenza ancora più giù

Marino e Alemanno

Ballottaggi in 67 comuni. Incubo astensionismo: nella capitale alle 12 alle urne l'8,26%, un dato che rischia di penalizzare il sindaco uscente

Andrea Tempestini
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I due giorni del ballottaggio: chiamati al voto quasi cinque milioni di italiani, ma l'incubo resta quello dell'astensionismo. Un incubo che sulla piazza più importante, Roma, è stato subito confermato dalle cifre. Alle ore 22 l'affluenza dei votanti era pari al 32,3%, oltre cinque punti sotto quella del primo turno, quando si attestò al 37,6 per cento. In totale, al primo turno votò il 52,8% degli aventi diritto, poco di più che un cittadino su due, con un crollo di 21 punti percentuali rispetto al 2008. Ora i dati indicano che l'affluenza è ulteriormente in calo. Il sindaco uscente, Gianni Alemanno, per colmare gli oltre 12 punti di svantaggio rispetto a Ignazio Marino, aveva fatto appello all'elettorato: "Se andiamo tutti alle urne, vinciamo". Secondo le prime cifre, l'appello non è stato raccolto. L'astensionismo rischia di consegnare la città alla sinistra. I dati sull'affluenza - In calo anche il dato complessivo sull'affluenza, che alle 22 su scala nazionale era al 33,8 per cento. Per quel che riguarda i capoluoghi: ad Ancona 38,8% contro 46; ad Avellino (dato ore 14) 24,9% contro 40,1; a Barletta 31,2% contro 50,8; a Brescia 43,6% contro 46,7; a Iglesias 35,6% contro 41,8; a  Imperia 37,0% contro 47,6; a  Lodi 40,9% contro 49,8; a Siena 40,5% contro 51,7; a Treviso 41,9% contro 46,8; a  Viterbo 33,6% contro 45,7. Sfida in Sicilia - In questa tornata di amministrative la sfida più pesante è quella capitolina tra Marino e Alemanno. Ma in tutto si In tutto si vota in 67 Comuni, tra cui 11 capoluoghi. Riflettori puntati anche sulla Sicilia, dove si voterà per il primo turno in 142 Comuni, di cui 4 capoluoghi di provincia (Catania, Messina, Ragusa e Siracusa). Nell'Isola, dopo il flop di due settimane fa, occhi puntati sul Movimento 5 Stelle, che alle politiche di febbraio si rivelò primo partito. A livello nazionale, nel primo turno di voto, rispetto alla precedente tornata l'affluenza crollò del 15 per cento. Le altre sfide - Il centrodestra è chiamato alla rimonta in molti comuni. Negli 11 capoluoghi chiamati al ballottaggio, infatti, i candidati del centrosinistra al primo turno hanno ottenuto risultati migliori. Gli esponenti di Pd e Sel, infatti, oltre che a Roma, erano in vantaggio ad Ancona, Avellino, Barletta, Brescia, Iglesias, Imperia, Lodi, Siena, Treviso e Viterbo. A Treviso, roccaforte leghista, rischia l'ex sindaco-sceriffio, Giancarlo Gentilini, sotto di 9 punti al primo turno. Dopo quello capitolino, il confronto più importante è quello di Brescia, dove il sindaco uscente di centrodestra, Adriano Parioli, e lo sfidante Emilio Del Bono, quindici giorni fa hanno sostanzialmente pareggiato. Siena e Ancona - Tra le altre città, fari puntati su Barletta, dove l'ex portavoce di Giorgio Napolitano, Pasquale Cascella (candidato per il centrosinistra) potrebbe diventare primo cittadino. Nonostante lo scandalo Mps, sinistra in vantaggio anche a Siena, dove però il centrodestra ha raggiunto il ballottaggio per la prima volta da anni a questa parte. In gioco anche Ancona, dove al primo turno il flop del M5S, fuori dal ballottaggio, ha sorpreso per le sue proporzioni. 

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