Movimento 5 Stelle, fuori un altro. Questa volta, dopo Mastrangeli e Gambaro (e in attesa della sorte della Pinna), a lasciare la banda Grillo è la senatrice Paola De Pin. Nessuna espulsione, però: la De Pin molla di propria spontanea volontà per protestare con la cacciata della dissidente Gambaro. "Dopo una lunga e sofferta riflessione annuncio la mia uscita dal Movimento 5 Stelle", esprimendo "piena solidarietà alla Gambaro" e dissenso rispetto alla "reazione" dei grillini che hanno riservato una "gogna mediatica" ai colleghi critici nei confronti del leader Grillo. "Mi riservo di presentare in futuro le dimissioni da senatrice", aggiunge concludendo la De Pin. Sul suo blog, Beppe preferisce non commentare. Anzi, si diletta insultando ora il premier Enrico Letta ("Bacerà il culo a Berlusconi") ora l'Unità che giovedì ha criticato in maniera durissima la posizione degli onorevoli grillini sul Dl Emergenze che oggi, venerdì 21 giugno, ha incassato la fiducia alla Camera con 383 sì e 154 no. Gambaro: "Nel M5S clima di terrore" - Proprio Adele Gambaro, espulsa dal Movimento dopo il "referendum" online tra gli attivisti (con il 65% di voti), si sfoga su Repubblica togliendosi qualche sassolino dalle scarpe: "Non capisco perché nel Movimento è prevalsa questa linea di censura, avevo solo fatto un invito ad abbassare i toni. Sono molto pessimista sul futuro dei 5 Stelle - spiega la ex senatrice grillina -. Qualcosa non che non va nella comunicazione c'è. In tre mesi di lavoro siamo riusciti a parlare solo delle nostre polemiche interne. E non è colpa dei giornali. Non so perché si sia instaurato questo clima di terrore ma mi ha messo a disagio". Ci saranno altre esplusioni?, chiede l'intervistatore. "Ho sentito che Grillo ha chiamato i dissidenti. Penso sia una novità importante. Spero che la mia espulsione sia servita a questo". Grillo contro lo "scilipotismo" dei dissidenti - Di sicuro, Beppe Grillo sembra aver colto il clima d'insofferenza e trepidazione tra i suoi cittadini. I fedelissimi avrebbero invitato il leader a essere più presente a Roma, ad essere meno portavoce e più guida. Per ora il comico-capopopolo si dedica alla campagna elettorale in vista dei secondi turni alle amministrative siciliane, non lesinando qualche cauta autocritica. "Un piccolo calo c'è stato, era prevedibile, ma ci stiamo riprendendo - ha ammesso in piazza a Ragusa, per sostenere il candidato M5S Federico Piccitto -. Avevamo avuto troppo successo in poco tempo e poi probabilmente la gente non aveva capito che votare per noi significa partecipare e non sceglierci per ribrezzo degli altri. Magari qualcuno voleva vedere la vecchia politica, ma noi siamo altro. Ma siamo in risalita". Un calo, dunque fisiologico, come "fisiologico è che tre parlamentari su 163 vadano via... Segno di uno scilipotismo dell’anima". In ogni caso, conferma Grillo, la riscossa arriverà proprio dall'odiata televisione: "Persone del Movimento 5 Stelle, preparate, andranno in tv non per ampliare la platea ma per non sentire più menzogne sul nostro conto". Occhio, però, perché a chi gli diceva che la "rete è per pochi", lui ha replicato pronto: "Avete tutti un telefonino, il mondo adesso è lì...". I dissidenti sono avvisati: la cacciata arriverà via sms?