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Berlusconi, Coppi contro la Cassazione"Mai vista prima una cosa del genere"

Matteo Legnani
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Tra i suoi clienti ha avuto un "mostro sacro" della Prima Repubblica come Giulio Andreotti, ma anche un banchiere, un capo della polizia, un Savoia. Eppure, giura "di cose del genere (l'udienza Mediaset fissata per il 30 luglio prossimo, ndr) non ne avevo mai viste". Quello di Franco Coppi, nato in Libia, allora colonia italiana, nel 1938, è uno dei grandi nomi dell'avvocatura italiana. Una vera e propria star al livello (per notorietà mediatica) di un Taormina o di una Bongiorno, tanti sono stati i processi "famosi" che lo hanno visto tra gli attori protagonisti. Professore ordinario di Diritto penale presso l'Università La Sapienza di Roma dal 1975 al 2011, Coppi è stato negli anni il difensore di Antonio Fazio nello scandalo Antonveneta, di don Piero Gelmini (incarico al quale ha però poi rinunciato per le troppe esternazioni del prelato), di due imputati per molestie nella vicenda dell'asilo di Rignano Flaminio, di Sabrina Misseri in quel dell'omicidio di Avetrana, di Raniero Busco nel delitto di via Poma, di Gianni De Gennaro nel processo per i fatti della scuola Diaz, di Niccolo' Pollari nel caso del rapimento di Abu Omar. E poi ancora di Vittorio Emanuele di Savoia, Piero Angela, amministratori delegati di imprese multinazionali come ad esempio la ThyssenKrupp. Dallo scorso inizio di maggio, Coppi è entrato a far parte del "collegio" dei difensori di Silvio Berlusconi accanto a Piero Longo e Niccolò Ghedini. Oggi, all'apprendere che la Cassazione aveva fissato per il 30 luglio l'udienza sui diritti mediaset, Coppi si è detto "esterrefatto, non si e' mai vista una cosa del genere, che determina un aggravio delle possibilita' di difesa, perche' contavamo di avere piu' tempo per svolgere i nostri approfondimenti. E' una fissazione d'udienza tra capo e collo, in Cassazione di casi di prescrizione intermedia se ne vedono abitualmente e spesso sono gli stessi giudici a rideterminare la pena".

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