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Omofobia, Pd e Pdl divisi sulla legge,Epifani e Alfano trattano per accelerarema in aula la maggioranza rischia il crac

Franceschini e Letta spingono per il "sì" alla nuova norma, che intanto ha avuto l'ok in Commissione giustizia. Il 26 luglio arriva in Parlamento. I cattolici dem e azzurri sul piede di guerra

Ignazio Stagno
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La legge sull'omofobia rischia di spaccare la maggioranza. Entro la fine del mese il disegno di legge arriva in parlamento e scatta la guerra tra Pd e Pdl per affossarlo. A dire no alla legge sull'omofobia sono soprattutto le frange cattoliche dei due partiti di maggioranza. Ieri in Commissione Giustizia alla Camera è arrivato il primo "sì" alla legge con i voti di Pd, Pdl e Sel. Astenuti M5s e Scelta Civica, mentre è arrivato il "no" della Lega Nord. Ma nonostante il voto favorevole dentro i partiti è guerra aperta. Moratoria Pdl -  Mara Carfagna, Mariastella Gelmini e Maurizio Sacconi hanno chiesto  “una moratoria legislativa sui temi etici”. Ma il segretario del Pd  Guglielmo Epifani spinge perchè la legge vada avanti: “Siamo ad un passo da un'intesa che possa darci una buona legge. Ciò che si può e si deve fare per rendere l'Italia un paese più avanzato e più civile credo fortemente che vada fatto”. Mara Carfagna, portavoce del Gruppo alla camera, ha poi aggiunto: “Bene la riscrittura del testo sull'omofobia, si va verso la giusta direzione”. Pressing Pd -  Insomma a quanto pare la quadra sulla norma sarebbe stata trovata. Dopo i lavori in Commissione è arrivato anche il pressing del ministro per i rapporti col parlamento, Dario Franceschini: "Ho grande rispetto per i temi etici e per la libertà di scelta quando si toccano temi che riguardano le coscienze. Ma una legge che contrasti l'omofobia non c'entra nulla con i temi etici, riguarda il codice penale e l'introduzione di norme efficaci, che da troppo tempo attendono un'approvazione, è urgente e non più rinviabile”.  Trattativa Alfano-Epifani - Dunque no alla "moratoria" del Pdl e avanti con i lavori. Così gli azzurri e i democratici hanno provato a trovare un accordo dietro le quinte. Secondo un retroscena raccontato da La Repubblica, ci sarebbe una trattativa già avviata tra Epifani e Alfano. “Introduciamo il reato di discriminazione per gli omosessuali nell'articolo 1 della legge Macino. E' una norma necessaria e di buon senso. Poi vediamo sul resto” avrebbe detto Epifani al ministro degli Interni. Il 26 luglio il provvedimento approda in aula. Sarà il momento della verità per capire se le larghe intese dopo la crisi kazaka saranno in grado di superare anche lo scoglio della legge sull'omofobia. Il campo minato per Letta è infinito. (I.S.)

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