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Mediaset, Pg: "Confermare la condanna a Berlusconi"

Silvio Berlusconi

Le conclusioni del Pg: "Il Cav fu l'ideatore della frode". Ma chiede lo "sconto" all'esilio politico. Attesa per la sentenza

Andrea Tempestini
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"Silvio Berlusconi è stato l'ideatore del meccanismo di frode fiscale" al centro del processo sulla compravendita di diritti tv Mediaset. Durissima la conclusione del sostituto pg di Cassazione, Antonio Mura, secondo cui "le sentenze di merito hanno una coerenza logica nella valutazione probatoria". Scontata la conclusione e la richiesta avanzata dalla toga: "Confermare la condanna" a quattro anni di reclusione. Ma contestualmente arriva la richiesta di ridurre l'interdizione dai pubblici uffici "da cinque a tre anni". Un piccolo sconto, dunque, per quel che riguarda l'esilio politico che vogliono imporre al Cav. L'attesa - Secondo il pg è "inverosimile" sostenere l'ipotesi che i fatti al centro del processo siano stati "una colossale truffa ordita per anni ai danni di Berlusconi". Inoltre, secondo Mura, "sussistono tutti gli elementi costitutivi delle fattispecie di reato contestato agli imputati". Ora la palla passa ai giudici di Cassazione, che dovranno decidere se confermare la condanna al Cav, assolvere oppure rinviare il processo a un precedente grado di giudizio (leggi l'approfondimento): la sentenza è attesa per domani, mercoledì 31 luglio, o al più tardi per giovedì. Franco Coppi, avvocato di Berlusconi, ha fatto filtrare un briciolo di ottimismo, spiegando di confidare in un "annullamento radicale della sentenza" grazie a "un asso nella manica".  "Procura imparziale" - Poche ore prima delle conclusioni, il pg Mura, dell'accusa, aveva chiesto che "le passioni restino fuori da quest'aula". "Il compito della Corte - aveva spiegato - è farsi carico del proprio ruolo in modo avulso da aspettative e passioni che sono frutto del libero dibattito ed espressione della democrazia, ma devono restare fuori dall'aula". Quindi Mura aveva assicurato che "la Procura sarà imparziale e non si farà condizionare da pressioni esterne, espressione certamente di democrazia ma che sono e che devono rimanere estranee al processo".

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