Diritti tv: per Berlusconi servizi sociali o domiciliari dopo Cassazione
Milano, 1 ago. (Adnkronos) - "Non farò l'esule, come fu costretto a fare Craxi. Né accetterò di essere affidato ai servizi sociali, come un criminale che deve essere rieducato". In questi termini Silvio Berlusconi avrebbe parlato dei servizi sociali a 'Libero', in un colloquio-intervista subito smentito da una nota di Palazzo Grazioli.Con la sentenza di condanna di oggi in Cassazione, nell'ambito del processo sulla compravendita dei diritti Mediaset, l'affidamento in prova ai servizi sociali per 12 mesi diventa per il Cavaliere un'ipotesi reale. La scelta per l'ex premier è tra domiciliari o affidamento in prova.Gli arresti domiciliari arriverebbero solo in caso di rifiuto, da parte di Berlusconi, dell'istanza affidamento che a sua volta dovrebbe essere vagliata e valutata dal Tribunale di Sorveglianza, cui spetta il via libera. Per l'ex presidente del Consiglio, che non sembrerebbe intenzionato ad accudire anziani e malati, l'ipotesi dei servizi sociali potrebbe avere comunque riflessi nella vita di tutti i giorni. Spostando tutto su un livello più pratico, i giudici potrebbero decidere per il Cavaliere anche un obbligo di permanenza 'in un luogo designato', che sia la Lombardia e o la provincia di Milano. In questo caso, niente più spostamenti nelle dimore romane e sarde saranno possibili, insieme ai viaggi in mete esotiche. Domicilio permanente potrebbe essere quindi la villa di Arcore, dove Berlusconi sarebbe costretto a tornare a casa ogni sera. Tra i personaggi vicini al Cavaliere, tralasciando il più recente Lele Mora, affidato ai servizi sociali dopo aver scontato più di un anno di carcere per il crac della sua 'Lm Management', anche Marcello Dell'Utri ha più volte chiesto l'affidamento ai servizi sociali. Tra i personaggi o politici che hanno trascorso qualche tempo in prova ai servizi sociali anche Salvatore Ligresti o alcuni dei protagonisti di 'Mani Pulite'.