Pdl, Bondi: ''Rischio guerra civile'' Quirinale: ''Parole irresponsabili''
Roma, 3 ago. (Adnkronos) - "O la politica è capace di trovare delle soluzioni capaci di ripristinare un normale equilibrio fra i poteri dello Stato e nello stesso tempo rendere possibile l'agibilità politica del leader del maggior partito italiano oppure l'Italia rischia davvero una forma di guerra civile dagli esiti imprevedibili per tutti". Lo afferma il coordinatore del Pdl, Sandro Bondi. Immediata la replica del Quirinale: "Dichiarazioni irresponsabili". Così ambienti del Colle definiscono le affermazioni del coordinatore del Pdl. Il coordinatore del Pdl però non ci sta. "Non mi farò chiudere la bocca da nessuno, neppure da un comunicato del Quirinale. E non accetto di essere indicato come un irresponsabile". "I veri irresponsabili -aggiunge Bondi- sono quelli che hanno fatto precipitare la situazione fino a questo punto". Fabrizio Cicchitto, deputato del Pdl e presidente della commissione Esteri della Camera, ha affermato che invocare un intervento pacificatore del Presidente della Repubblica, nell'ambito dei suoi poteri istituzionali, "non è una indebita pressione, come dice Epifani, ma proprio il tentativo di far diminuire la pressione politica che si è molto elevata". Immediate le reazioni alle dichiarazioni di Bondi. Bruno Tabacci, leader del Centro democratico, afferma: "Qualcuno chiami un medico per Sandro Bondi che evoca la guerra civile: si tratta di un evidente caso di colpo di sole. Si rintracci lo stesso dottore che calmava Bossi quando parlava di dieci milioni di fucili pronti ad attaccare dalle Alpi". Intanto un comunicato del coordinamento Pdl annuncia: "Da tutta l'Italia ci giungono notizie di iniziative spontanee e di una vera e propria mobilitazione diffusa a sostegno di Silvio Berlusconi. Per far confluire tutte queste iniziative in un'unica direzione, invitiamo tutti coloro che vogliano manifestare subito la propria vicinanza al presidente Berlusconi a stare con noi e con lui, domani alle 18, a Roma, a via del Plebiscito. Sarà l'occasione per stringerci intorno al nostro leader, e per confermare insieme a lui la grande forza e la grande determinazione di un popolo che non sa odiare, e che crede davvero nella libertà e nella democrazia".