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Santanchè: "Mi vergogno di essere italiana. Sto pensando di dimettermi da deputata"

Daniela Santanchè

Eliana Giusto
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"Sto lavorando al partito e sto pensando di dimettermi da deputato perché in questo momento provo un po' di vergogna a essere italiana". Daniela Santanchè non accetta la condanna di Silvio Berlusconi. E, intervenuta alla trasmissione Agorà Estate, su Rai3, la pasionaria del Pdl ha spiegato perché: "Berlusconi ha subito 50 processi, io mi devo confrontare con persone che pensano di vivere in un Paese normale. Se nessuno si vuole rendere conto che c'è un potere dello Stato che vuol essere più potere degli altri, che ci sono cinque uomini, quelli che hanno giudicato Berlusconi - di cui 2 giudici iscritti a Magistratura Democratica - che vogliono buttare a mare un caposaldo della Costituzione cioè che il popolo è sovrano, se volete vivere in un paese non democratico, accomodatevi". Quanto al governo, ha continuato la Santanchè, "la linea del Pdl è quella della responsabilità, che ha voluto Berlusconi dal governo Monti in poi. Il governo Letta è nato perché l'ha voluto Berlusconi, c'era un patto fondativo che non è stato rispettato: doveva essere il governo della pacificazione e che doveva mettere fine alla guerra dei 20 anni". E ancora: "Ci i vuole reciprocità. Il Pd non ha vinto le elezioni, non ha avuto i voti per fare il governo, ha avuto bisogno della responsabilità e del senso dello Stato di Berlusconi. C'è un problema di democrazia che in Italia dal primo agosto non esiste più. Se non si ripristina immediatamente l'agibilità politica del nostro leader, succede che si va a casa perché il popolo è sovrano". In ogni caso, ha tenuto a precisare la fedelissima del Cavaliere, Berlusconi in questo momento non è "né affranto né disperato perché ha la forza della verità". E "chi lo dipinge cosi non lo conosce". L'ex premier "sta dando la forza a noi e a tutti coloro che sono preoccupati per il suo futuro. Lui è pronto ad andare in carcere, non accetterà i servizi sociali perché non è un uomo da recuperare o da educare, ma è un uomo che da 20 anni è perseguitato da un punto di vista giudiziario."  

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